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MotoGP, Dovizioso tiene in scacco la Ducati

A Bologna premono per la firma ma nel frattempo pensano alle alternative...

MotoGP: Dovizioso tiene in scacco la Ducati

Al Sachsenring, presi dall'inusuale partenza 'motocross style' con tutto quel in termini di pericolosità ciò ha comportato e dalla nona vittoria consecutiva di Marc Marquez non abbiamo tenuto nella debita considerazione una dichiarazione importante.

A farla è stato Andrea Dovizioso, il sabato prima del Gran Premio.

Sollecitato a proposito del rinnovo del contratto con la Ducati Dovi ha detto, esplicitamente "non credo che si farà in tempo per il World Ducati Weekend".

Ciò significa che il nodo - principalmente economico - non sarà sciolto entro questa settimana.

"Sono contratti importanti e non si può decidere in un solo incontro, al momento non ci sono i presupposti - ha aggiunto, concludendo - ma non è un problema. Non c'è fretta, anche se ovviamente non intendo tirarla troppo a lungo".

Il fatto che questa dichiarazione di Dovizioso non sia stata rilanciata con il dovuto clamore non è strano: Andrea è un ragazzo tranquillo e non ha mai scatenato clamori. E' il suo bello, ma anche il suo limite, perché se riuscisse ad essere personaggio anche il suo valore aumenterebbe.

Perché il Dovi è un bel pilota. Forse con i talenti attuali il suo non è sufficiente per vincere un mondiale in MotoGP, ma ci sono stati dei campioni che non ci sono riusciti - il primi due esempi che ci vengono in mente sono Randy Mamola e Max Biaggi - ed altri che ce l'hanno fatta, come Nicky Hayden.

E ciò conferma che un titolo può anche non fare la differenza.

Ma torniamo al punto: Andrea Dovizioso, in questa settimana, potrebbe anche decidere di non firmare. Sul tavolo il suo manager, Simone Battistella, ha una offerta dalla Suzuki. Un contratto biennale. Mentre la porta della Honda è chiusa perché sia il team di Fausto Gresini che quello di Lucio Cecchinello affideranno le RC213V solo ad un pilota giovane.

Il bello è che poiché per la casa di Hamamatsu Dovi è un top rider è stato valutato di conseguenza, al punto, probabilmente, da esaurire tutto o quasi, o forse spingere ad aumentare, il budget destinato all'ingaggio dei piloti, valutato intorno ai quattro milioni.

La domanda, a questo punto, è: qual'è l'offerta 'non accettabile' che la Ducati ha fatto ad Andrea?

Sicuramente sotto questa cifra.

Poiché però, presumibilmente, la casa bolognese valutò bene il forlivese quando si trattò di sostituire Valentino Rossi, il rischio per il Dovi è di guadagnare, nel biennio 2015-2016, meno di oggi.

E' una ipotesi, sia ben chiaro.

Nel frattempo il nostro però è salito quest'anno due volte sul podio, con un terzo ed un secondo posto, ad Austin ed Assen e presumibilmente pensa di valere più di quando è stato ingaggiato.

Ma in Ducati - caso Rossi a parte, fortemente voluto dallo sponsor - da sempre i piloti sono stati considerati accessori della moto. Salvo poi innamoramenti (temporanei) della dirigenza che quasi mai hanno trovato riscontro nella realtà.

Il riferimento è a Cal Crutchlow a cui - e ciò ha dell'incredibile - è stata concessa una opzione a suo favore che scadrà alla fine di luglio.

La diretta conseguenza di ciò è che la casa italiana potrebbe ritrovarsi addirittura senza la sua coppia attuale qualora entrambi, Dovi e Cal, decidessero di andare via. Ma accadrà?

Noi pensiamo di no. Sia Andrea che Crutchlow, infatti, sono appesi alla Suzuki, difficile che Davide Brivio abbia il budget per entrambi.

Ciò che la Ducati spera è che Dovi firmi e Cal vada via, in modo da potergli affiancare Andrea Iannone, sul quale i bolognesi hanno una opzione. Ma c'è già un 'piano B' al quale Gigi Dall'Igna sta pensando e questo porta il nome del 24enne Aleix Espargarò.

Lo spagnolo piace molto a Gigi, che lo conosce bene. Del resto l'anno scorso sulla Art-Aprilia RSV-4 chiuse il mondiale in undicesima posizione davanti ad Andrea Iannone con quattro ottavi posti consecutivi al Mugello, Barcellona, Assen e Sachsenring.

Dunque il più grande dei fratelli Espargarò è stato attratto nell'orbita Ducati e ciò è normale visto che Aleix vuole una moto ufficiale e visto che suo fratello Pol è in lista di attesa per il team ufficiale Yamaha è evidente che lui può andare solo in Ducati o (divertente questo intreccio, no?) in Suzuki.

Probabilmente di tutte queste ipotesi quella più realizzabile è una coppia Dovizioso-Iannone. Il più giovane degli Andrea, infatti, ha l'ambizione di entrare in prima squadra e si potrebbe contentare di un ingaggio basso, più i premi.

In questo modo a Borgo Panigale avrebbero una bella coppia senza sforare il budget.

E' possibile, però, che si formi anche la coppia Iannone-Aleix Espargarò, mentre ci sembra meno probabile che rimanga tutto com'è.

Tutto in questo momento è nelle mani di Andrea Dovizioso, e più passa il tempo e più qualcuno rischia, se non decide, di restare con il cerino in mano.

Chi è? Beh Iannone praticamente ha firmato, Aleix Espargarò può restare dov'è o saltare sulla Ducati con anche l'opzione Suzuki. Rimane Cal Crutchlow.

A metà di una stagione disastrosa per il pilota britannico non c'è una Honda, né una Yamaha semi-ufficiale, perché il team Tech 3 anche se sostituirà Bradley Smith lo farà con un giovane. E dunque?

Tutto dipende da Dovizioso perché se deciderà di andare in Suzuki probabilmente non ci sarà più budget per Crutchlow.

Per una volta, tutto è nelle mani del Reverendo Dovi. E chi conosce il pilota che, prima di lui, portava questo soprannome, sa che non si tratta di una offesa.

 

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