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MotoGP, Iannone: Sachsenring? il circuito peggiore

Dovizioso: "al massimo punto al 6° posto". Crutchlow: "con la Yamaha in curva 30 km/h più veloce"

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Il Sachsenring sta mettendo a dura prova le Ducati, con le sue curve strette si sta rivelando la nemesi perfetta di una Desmosedici che ha nel sottosterzo il suo più grande tallone d’Achille. Dovizioso ha dovuto passare nelle forche caudine delle Q1, Crutchlow è caduto mentre cercava di migliorarsi e l’unico a tenere alto il gonfalone è stato Iannone.

Il pilota di Pramac è riuscito a strappare una terza fila su cui non avrebbe scommesso. “Sono contento del mio tempo – commenta il 1’21”679 – E’ un bel girare su questa pista e sinceramente non pensavo fosse possibile farlo. Abbiamo lavorato duramente sul circuito peggiore per noi dall’inizio della stagione. Nonostante sia corto non è facile mantenere un distacco contenuto dai migliori. Fatichiamo molto in accelerazione e a fare girare la moto. Tutto sommato non è un cattivo weekend fino a ora”.

Per la gara però non ha troppe speranze e quasi certamente sarà un derby fra le rosse. “Il Dovi ha un buon passo e penso che me la giocherò con lui – afferma Andrea – Ce lo sto mettendo tutta e sto cercando di fare il massimo con quello che abbiamo. Con la gomma morbida la situazione migliora un po’, ci garantisce maggiore aderenza e dovendo stare molto inclinati per chiudere le curve questo ci agevola. L’ho provata a lungo, ma 30 giri sono lunghi e non ho ancora preso la decisione definitiva”.

Dovizioso invece punterà su quella mescola, “qualsiasi condizioni troveremo”, e punta su una buona partenza, “come quelle che mi sono riuscite nelle ultime gare”, per risalire dall’undicesima piazza. Sa che però non potrà puntare a grossi risultati, “a meno che non piova, non credo di potere andare oltre la sesta o la settima posizione, anche se sono abbastanza soddisfatto del mio passo”.

Anche in qualifica non è stato incisivo come al solito e il forlivese ammette tutte le difficoltà. “Questa volta non sono riuscito a sfruttare al 100% tutto il potenziale della moto – spiega – Non avevo la fiducia necessaria per farlo. Il posteriore scivola molto e non sono riuscito a guidare fluido come al solito”.

Sempre meglio di quando successo a Cal Crutchlow, solo 15°, e finito a terra proprio quando stava migliorando il proprio tempo. Per lui è stata fatale la curva 11, “non abbiamo peso sull’anteriore, è sempre così ed è per quello che sono caduto– racconta – Avevo rallentato leggermente per non dare la scia e quando sono arrivato in quel punto mi sono trovato la gomma fredda”.

Non è stato l’unico problema dell’inglese, il cui adattamento alla D16 è sempre più difficile. “L’anno scorso con la Yamaha in quella curva ero 30 km/ più veloce – sottolinea – ma adesso non ho fiducia ed è difficile entrare così forte, i rischi da prendere sono troppi”. Cal non riesce ancora a ‘dare del tu’ alla Ducati e anche il suo stile di guida non è il migliore possibile. “Mi sporgo molto dalla moto e comunque piego meno degli altri – riconosce – Anzi, durante la caduta ho piegato come gli altri ducatisti e infatti sono finito a terra. Dovi sta più centrale sulla moto ma così è difficile muoversi. Ci ho provato e non mi trovo bene, non riesco a guidare in quel modo”.

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