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MotoGP, Sachsenring: Marquez in terra, Espargaro primo

FP1 - Quattro Yamaha nei primi quattro posti. Dietro la Open dello spagnolo, ecco Lorenzo e Rossi


Il primo turno delle prove libere sul circuito del Sachsenring si apre nel segno delle cadute. Protagonisti Bradley Smith in uscita di curva dieci, con la moto rimasta in mezzo alla pista, all'ingresso della undici, e Marc Marquez, caduto alla curva due e rientrato ai box dolorante al collo, ma comunque in grado di proseguire il proprio turno.

Il campione del mondo in carica, dominatore di questa prima parte di stagione, ha poi concluso la sessione in sesta posizione con un totale di undici passaggi, ed un riferimento cronometrico di 1'22.767 a 597 millesimi di secondo di ritardo dalla vetta. Una vetta occupata da un manipolo di Yamaha.

Prima posizione per Aleix Espargaro che, proprio nelle battute finali si è impossessato del miglior riferimento cronometrico in 1'22.170 ottenuto con la gomma Soft. Dietro la Open di casa Forward, ecco Jorge Lorenzo a +0.253 secondi dal tempo di riferimento.

Il maiorchino ha però completato solo dieci giri, ben quindici in meno di Valentino Rossi, terzo, staccato di 296 millesimi di secondo dalla vetta. Il dominio di Iwata, in un circuito storicamente favorevole alla Honda (8 vittorie contro 3 dei tre diapason) prosegue con la quarta posizione di Pol Espargaro, che accusa un ritardo di 429 millesimi di secondo.

Detto di Marquez, sesto, da registrare come la migliore Honda sia l'esemplare di Alvaro Bautista, quinto con il tempo di 1'22.631 (+0.461). Settima piazza per Stefan Bradl a precedere Daniel Pedrosa.

Questa prima sessione di prove libere comunque, registra un curioso accostamento. Se le Yamaha occupano i primi quattro posti e la Honda i successivi quattro, subito dopo arrivano direttamente tre Ducati con Andrea Iannone, Yonny Hernandez e Andrea Dovizioso dal nono all'undicesimo posto. Sarebbero state - anche in questo caso - quattro moto della stessa marca se Smith non si fosse interposto tra i due ufficiali Dovizioso e Crutchlow.

L'inglese del team tech3, dopo una prima caduta iniziale, si è ripetuto verso la fine del turno. Ciò nonostante, Smith è riuscito a contenere in 980 millesimi di secondo il ritardo dalla vetta. Soddisfatto Andrea Iannone, che, come anticipato, chiude in nonaa posizione, con un ritardo di 704 millesimi dalla vetta e precede di 22 millesimi Hernandez con la seconda Ducati Pramac in configurazione Open, e l'ufficiale di Dovizioso, staccato di 32 millesimi dal pilota di Vasto.

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