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MotoGP, Rossi: Lorenzo uno stimolo, voglio che rimanga

Sul suo futuro: "non so se questo sarà il mio ultimo contratto in MotoGP. Resterò in Yamaha comunque"

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Valentino Rossi è arrivato al Sachsenring con il nuovo contratto firmato in tasca, un risultato che qualche mese fa non sembrava così scontato. “Alla fine della scorsa stagione ero abbastanza triste – ammette – Ero contento di essere tornato alla vittoria dopo due anni difficili, ma nelle ultime gare non ero più riuscito a tenere il passo dei migliori. Se avessi continuato così anche quest’anno non avrei firmato ancora, avrei smesso”. Le cose sono andate però diversamente e il Dottore ha rialzato la testa e dimostrato che l’età della pensione non è ancora arrivata. “Merito dei cambiamenti che ho fatto nei box, quando sono azzeccati la situazione cambia velocemente, come è successo”, sottolinea.

Non hai pensato che questo potrebbe essere il tuo ultimo contratto?

Sinceramente non so se sarà l’ultimo, spero di non anche se a fine 2016 incomincerò a essere vecchio. Nessuno sa cosa accadrà, nemmeno io. Non è questo comunque il momento per pensarci, mi dispiace immaginare che fra due anni a Valencia potrei fare la mia ultima gara. Non mi va di essere in paranoia già ora, ho due anni davanti per migliorarmi e vincere”.

Il tuo obiettivo era un contratto biennale e l’hai centrato.

Era la durata che volevo perché nel 2016 ci sarà un grosso cambiamento nella MotoGP. Gomme ed elettronica, che sono gli elementi più importanti, saranno diverse e questo richiederà modificare il proprio stile di guida. Sarà una sorta di anno zero. Inoltre sono contento perché, se due anni Yamaha mi aveva dato una specie di ‘ultima possibilità’ prima di un possibile ritiro, il rinnovo è invece arrivato grazie ai risultati”.

Hai mai pensato al tuo dopo-MotoGP?

“Yamaha ha già detto che mi vorrebbe anche dopo il mio ritiro ma è ancora troppo presto per pensare in che ruolo. Mi piacerebbe anche correre la Dakar, ma in auto”.

Con il tuo futuro ormai certo, manca l’altra parte del box.

La storia tra me e Lorenzo dura da molti anni ed è un pilota che mi piace. Quando arrivò in Yamaha nel 2008 io ero il veterano e lui il giovano. Ci siamo dati subito battaglia, poi lui è cresciuto molto e nel 2010 è riuscito a battermi. Poi sono andato via e tornato, lo scorso anno ero il secondo pilota ed era giusto così. Ora sono migliorato, siamo ad un livello molto simile, ed essere davanti a lui in campionato è per me un motivo di orgoglio”.

Lo vorresti ancora al tuo fianco?

E’ uno dei migliori piloti e spero proprio che rimanga, per me è una motivazione averlo come compagno di squadra. Inoltre per sviluppare la nuova moto per il 2016 il suo aiuto sarebbe prezioso, lui è uno che riesce sempre a spingere forte da subito”.

Passando da uno spagnolo a un altro, come si batte Marquez?

Sinceramente non ne ho idea (ride). Quest’anno ho avuto delle belle battaglie contro di Marc, ma sfortunatamente ha sempre vinto lui. È fortissimo in frenata e in una volata all’ultimo giro non ho molto margine per superarlo. Questo non significa che non ci proverò”.

Il Sachsenring rappresenta una buona occasione?

Non è fra i miei circuiti preferiti, anche se in passato ho ottenuto dei buoni risultati. È una posta molto particolare e complicata, con due parti: la prima molto lenta e la seconda molto veloce. È l’ultimo GP prima della pausa estiva e voglio un buon risultato”.

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