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SBK, Aprilia: sfuma la doppietta, sale la tensione

Melandri impassibile davanti alle scuse di Guintoli: "Non ho perso il titolo, ma un'occasione buona"


Gli incidenti non fanno mai contenti i piloti, e quando ne coinvolgono più di uno la tensione sale inevitabilmente. Specialmente quando i protagonisti sono compagni di squadra. Teoricamente alleati, ma nelle corse anche i primi rivali. La storia è piena di esempi di questo genere, ed il più recente risale a Gara 2 della Superbike a Portimão, quando Sylvain Guintoli ha suo malgrado "agganciato" il ravennate in staccata alla curva 5, vanificando quella che poteva essere una doppietta per la Casa di Noale.

"Non ho perso il mondiale per questo incidente, ma un'occasione buona sicuramente – ha commentato Melandri, visibilmente (e comprensibilmente) amareggiato, ma sempre molto signorile nelle sue reazioni – Sono stato anche fortunato, perché la moto mi è rimasta accelerata e poteva colpirmi più duramente. Alla fine ho urtato sia la mia che quella di Guintoli, ho male al collo ma poteva andare peggio".

"Stavo andando a prendere Rea insieme a Marco, ma mi sentivo più veloce di entrambi – la replica di Guintoli – Marco ha anticipato un po' la frenata probabilmente perché Johnny era più lento, ho visto uno spiraglio e ho provato a infilarmici, ma ho preso una buca, mi si è chiuso l'anteriore, e non potevo fare niente per evitare Marco. Mi dispiace tanto, per lui e per tutta la squadra, perché oggi avremmo sicuramente fatto una doppietta".

Il copione però si è rivelato beffardo. Il francese, che ha comunque preceduto Sykes al traguardo in Gara 2, passa così da -39 a -43 dalla vetta, ma con 50 punti in meno sul tavolo (ne rimangono 250). "Arrivare davanti a Sykes nonostante la caduta, venti secondi persi, ed una pedana danneggiata, è importante per il morale – ha aggiunto, con un pizzico di ottimismo, GuintoliPeccato davvero per Marco, sarà sicuramente arrabbiato, ma è un incidente di gara".

I due si sono poi incontrati nei box, con il ravennate impassibile davanti all'apologia del compagno. La stretta di mano, anche se fredda, c'è stata. L'ultima cosa di cui ha bisogno Aprilia ora, se vuole ancora sperare di arginare Sykes, è una lotta intestina. Anche perché, in Gara Uno, il britannico aveva impartito una severa lezione alla coppia.

"Con la mescola morbida la moto si muoveva troppo sull'asciutto – ha analizzato Melandri riguardo alla scelta controcorrente per quanto riguarda gli pneumatici nella prima manche – Ora purtroppo montare una dura non significa più avere un vantaggio nell'usura. La mia derapava molto, e quando ho provato a rispondere alla fuga di Sykes si è rovinata ancora di più".

Chissà se, in futuro, verranno impartiti ordini di scuderia. A rigor di logica, dovrebbero favorire chi dei due è più avanti in classifica (Guintoli). "Devo fare la mia parte, per me conta solo quella, andando per la mia strada", si è limitato a commentare Melandri, che tornerà in fretta a casa per stare accanto alla compagna, dalla quale aspetta una bambina in tempi brevissimi. Il lungo viaggio che porterà lui e Guintoli verso Laguna Seca, poi, aiuterà sicuramente a calmare gli animi

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