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SBK, Misano, Giugliano: sfumata una gara da favola

"Potevo scappare per poi giocarmela con Sykes. Cambiato il punto di stacco della frizione"

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Dal sogno all'incubo, il passo è breve. Ne ha avuto una dimostrazione pratica Davide Giugliano a Misano. Scattando dalla seconda casella, il romano è partito con una frazione di secondo d'anticipo, ponendo fine anzitempo a quella che poteva essere una gara da protagonista. Dopo il ride-through per partenza anticipata, il ducatista ha se non altro fatto incetta di sorpassi, chiudendo al nono posto.

"Diciamo che è stata sicuramente più divertente che Gara1, con tutti quei sorpassi – ha scherzato – In partenza avevo un unico pensiero in testa, fare gara da solo. Ero sicuro che nei primi dieci giri sarebbe stato difficile reggere il mio ritmo, infatti prima del rientro ai box avevo preso più di un secondo. Questo significa che era possibile scappare all'inizio. Poi avrei avuto un calo, e probabilmente me la sarei giocata con Sykes. Ma coi se e coi ma non si vincono le gare".

Un'altra occasione sfumata per eccesso di generosità. Questa, se ce n'è una, è la colpa del "Bandito". "Sembra quasi che siamo degli sprovveduti, ma non è così. Abbiamo cambiato il punto di stacco della frizione per partire meglio, e come sempre lo verifico prima dello spegnimento. Non ho capito ancora perché, ma questa volta la moto è partita".

Alla prima stagione da ufficiale, Giugliano lotta come un leone che non riesce mai a rassegnarsi alla presenza di gabbie. "Nel week-end ho fatto una simulazione da 18 giri, chiudendo in 1'36 alto con gomma molto usata. Il passo per essere protagonisti c'era…"

La sensazione è che manchi solo un piccolo passo avanti, suo e della Panigale, per la consacrazione definitiva. Nel frattempo, ogni gara rappresenta una lezione importante.

"Per quanto riguarda l'aderenza al posteriore, che ci aveva ostacolato non poco in Malesia, abbiamo fatto progressi. Peccato perché qui sorpassare è difficile, quindi forse avrei potuto davvero giocarmela nel corpo a corpo con Sykes. Sarebbe stata una bella fiaba, ma mi sa che ho avuto una fattucchiera sulla mia strada", ha ironizzato.

Destino opposto per Chaz Davies, più competitivo in Gara1 (quarto) grazie ad una scelta diversa rispetto al compagno di squadra per quanto riguarda la gomma posteriore, ma caduto nella seconda manche.

"Alla fine di Gara1 ero proprio al limite e anche se sono arrivato molto vicino a Marco, lui ha aumentato il suo passo nel finale ed io non ero in grado di superarlo – ha commentato Davies – Nella seconda gara avevo un feeling un po’ strano all’anteriore fin da subito, probabilmente a causa della temperatura più alta. Il problema è che bisogna partire forte per stare con i primi quattro – se invece devi spingere all’inizio per recuperare, allora la gomma si deteriora più in fretta. Dopo la caduta avevo anche la pedana danneggiata, ma sono rimasto in pista fino a due terzi della gara, nel caso si fosse presentata una red-flag. Dopo ho deciso di rientrare, per risparmiare qualche giro per quanto riguarda il motore".

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