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MotoGP, Ducati contro il crimine con Jackie Chan

La Casa nel GP di Barcellona ha aderito alla campagna dell'Interpol 'Turn Back Crime'

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Quando in giro non ci sono supereroi, si può sempre cuntare sui piloti. Scherzi a parte, Ducati ha aderito alla campagna ‘Turn Back Crime’ (Giriamo le spalle al crimine) come testimonial dell’impegno di Interpol nel combattere le attività criminali. Al Gran Premio di Catalunya il marchio ‘Turn Back Crime’ è stato esposro sul cupolino delle Desmosedici GP14 di Andrea Dovizioso, Cal Crutchlow e Andrea Iannone.

Paolo Ciabatti, Direttore Sportivo Ducati Corse, ha dichiarato: “il Ducati Team è orgoglioso di portare la campagna ‘Turn Back Crime’ in pista e per sensibilizzare tutti gli appassionati di gare di moto. Speriamo che i valori di integrità, motivazione e impegno, condivisi dal Ducati Team e da INTERPOL, possano contribuire a dare visibilità a questa importante campagna”.

Roraima A. Andriani, Direttore Esecutivo della campagna ‘Turn Back Crime’, ha aggiunto: “Interpol è molto contenta di associare il suo nome a Ducati in questo impegno congiunto per combattere il crimine. Siamo davvero onorati che la squadra italiana abbia voluto contribuire alla campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica e stimolarne l’impegno. Il supporto di Ducati aiuterà questa azione ad andare avanti… a tutto gas, ed a rafforzare il nostro messaggio per contrastare le attività criminali”.

Altri testimonial hanno dato supporto e appoggio a ‘Turn Back Crime’, tra questi  l’attore Jackie Chan e il calciatore argentino Lionel Messi. Recentemente la campagna è stata anche presentata da Interpol a Papa Francesco e al Segretario Generale delle Nazioni Unite.

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