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SBK, Superbike 2015: regole nuove, Case divise

Due correnti di pensiero tra i Costruttori. Parlano Albesiano (Aprilia) e Marinelli (Ducati)

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Dorna ha diffuso questo fine settimana i punti salienti del nuovo regolamento della Superbike, frutto di una lunga negoziazione insieme a Case e FIM. A grandi linee, il testo coincide con la tendenza all'abbassamento del livello tecnico (sia per quanto riguarda le possibilità di elaborazione che per il numero di componenti utilizzabili), in linea con la politica della riduzione dei costi e, contemporaneamente, l'aumento dello spettacolo.

Teoricamente tale filosofia dovrebbe mettere d'accordo tutti i partecipanti, che però come spesso accade si sono trovati a discutere le modalità di raggiungimento degli obiettivi, cercando naturalmente di difendere i rispettivi territori. Accontentare tutti è impossibile, ma abbiamo sollecitato il parere di Ducati ed Aprilia, due Case con esigenze (sulla carta) diametralmente opposte. La Panigale infatti è tra le moto più performanti in versione stock, mentre la RSV4 (che è frutto di uno sguardo attento al regolamento) ha fatto tesoro della libertà tecnica a disposizione, vincendo tre campionati costruttori negli ultimi quattro anni.

"Secondo me si tratta di un buon compromesso, ridurrà un po' i costi ed aiuterà a livellare le prestazioni – ha detto Ernesto Marinelli, il responsabile del progetto SBK per Borgo Panigale – Mettere tutti d'accordo è impossibile. Durante le negoziazioni c'erano due principali correnti di pensiero: chi voleva fare un passo indietro, e chi preferiva mantenere tutto com'era".

Secondo Marinelli, "la misura più indicativa è l'elettronica limitata, mettere un tetto di prezzo al kit abbatte il costo ad un terzo rispetto a quello attuale. Ma non solo, richiede anche meno personale specializzato. Anche sul motore si farà un passo indietro, meno sofisticazione corrisponde a meno costi. La cosa fondamentale è che gli sviluppi devono essere disponibili a tutti, il materiale è in vendita e la singola squadra può decidere cosa avere. Questo aiuta i team nuovi a fare bene con un pilota giovane, ed anche quelli che hanno un solo pilota a correre con due. Vogliamo tutti una griglia piena e spettacolo in pista".

Diversa, ma per certi versi in linea con quella del connazionale, l'opinione di Romano Albesiano, boss del reparto corse Aprilia.

"In linea di massima, il testo coincide con quello che ci aspettavamo – ha dichiarato AlbesianoÈ il frutto di un lunghissimo tira e molla. I presupposti mi sembrano abbastanza buoni. Noi avremmo comunque voluto alcune cose diverse. Per esempio il cambio, perché avere una sola rapportatura a disposizione penalizza le quattro cilindri. Credo invece che l'applicazione del cosiddetto 'balancing principle' (ora basate solo sugli air restrictor, non più sul peso, nda) vada nella direzione giusta, consentendo aggiustamenti più rapidi. Restano però alcune interpretazioni da fare".

Solitamente, nella storia degli sport motoristici, un nuovo regolamento minaccia innanzitutto di erodere la posizione dominante di un determinato costruttore.

"Non ho mai avvertito la presenza di un'alleanza contro di noi, ma ognuno preme sui dettagli che lo possono avvantaggiare e negli ultimi anni sono state intaccate alcune delle caratteristiche vincenti della RSV4 – ha aggiunto Albesiano – La moto nasce con ride-by-wire, cambio estraibile, telaio regolabile, etc, per eccellere nel campionato delle derivate di serie. Piano piano, diversi particolari chiave sono stati proibiti, o concessi a chi non li aveva. Ti lascia un po' l'amaro in bocca. Prima fai un prodotto di serie sofisticato, ma poi i vantaggi vengono concessi anche ad altri".

L'interpretazione del regolamento è però la chiave per il successo. Ad ogni problematica corrisponde un'opportunità. Resta da scoprire chi saprà leggere meglio tra le righe.

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