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MotoGP, Hayden, il polso mette a rischio la carriera

"Non pensavo nemmeno di riuscire a guidare. Forse un'altra operazione a fine anno"

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Nicky Hayden oggi ha stretto i denti ed è salito sulla sua Honda. La sfida più grande è stata contro il dolore al polso destro, operato pochi giorni fa. “Non sono in una situazione facile, mi manca mobilità e mi fa male. I problemi sono un po’ in frenata e un po’ in accelerazione. Non ho preso antidolorifici e tutto sommato non pensavo di potere guidare come ho fatto. Ho avuto anche qualche problema con la staffa della pedana nell’ultima uscita”, spiega.

Il calvario è iniziato a Valencia, nel 2011, coinvolto in una caduta al via. “Non so quanto volte ho sbattuto quel polso a terra nella mia carriera– racconta – Penso tre o quattro in modo grave e altrettanti sono stati gli interventi”. I medici hanno fatto di tutto per cercare di risolvere il problema ma la scienza non può fare miracoli. Il polso è gravemente compromesso, forse l’unica soluzione possibile sarebbe bloccarlo, come fanno i crossisti, ma la guida della MotoGP è molto diversa.

Nicky cerca di essere positivo: “un recupero al 100%? So che è impossibile. Del resto penso che nessun pilota abbia polsi perfetti, forse solo qualche ragazzino in Moto3 - scherza – Non posso sentirmi alla grande, ma almeno posso correre e sinceramente non credevo fosse possibile. Forse mi sottoporrò a un altro intervento a fine stagione, per ora non so. Vedremo come si evolverà la situazione”.

Che comunque rimane grave e per certi versi ricorda quella di Kevin Schwantz che fu costretto al ritiro. Speriamo che per Hayden non finisca nello stesso modo.

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