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MotoGP, FP2: Smith e Bradl, rivincita dei privati

Resiste il tempo della FP1 di Espargaró. Risale Marquez, 4º nella combinata. Settimo Rossi

La rivincita degli outsider. Nella FP2 della MotoGP a Barcellona, Bradley Smith e Stefan Bradl (al di là delle similitudini nello spelling del rispettivo nome e cognome) sono saliti insieme sugli scudi girando su tempi pressoché identici (separati solo da 7 millesimi), con il britannico di Tech3 ad aggiudicarsi la sessione con un tempo di 1'42.123, comunque circa quattro decimi più lento del 1'41.672 di Aleix Espargaró, che resta al comando della classifica combinata.

La maggioranza dei piloti "factory" ha approfittato delle temperature in aumento per provare la gomma posteriore dura, con riscontri generalmente positivi. Uno dei primi a farlo è stato Marc Marquez, mezzo secondo più veloce rispetto al mattino, risalito fino alla quarta posizione assoluta (+0.602) e primo dei piloti ufficiali. Il campione in carica è competitivo in ogni settore della pista, ma deve ancora migliorare dal punto di vista del ritmo, avendo percorso solo 3 giri su 14 lanciati in totale sotto 1'43.

Quinto tempo per Jorge Lorenzo (un decimo più veloce che in FP1, a +0.610), che è apparso ancora una volta il più in forma sotto il profilo del passo, mediamente di 1'42 alto. Alle sue spalle, non migliorano invece Andrea Iannone e Valentino Rossi, staccati rispettivamente di 0.739 e 0.751.

Passi avanti per Pol Espargaró, quinto nella FP2 e ottavo nella combinata a +0.936, ed Andrea Dovizioso, che ha agguantato l'ultimo posto disponibile in Top 10 alle spalle di Dani Pedrosa. Il forlivese (+1.140) ha limato sei decimi abbondanti con la gomma morbida, registrando il settimo tempo nella seconda sessione.

In difficoltà, come detto, Pedrosa. Il fantino di Sabadell, così come il connazionale compagno di marca Alvaro Bautista, non è mai sceso sotto 1'43. I settori più critici, per lui, restano il T2 e T4, contraddistinti anche da repentini cambi di direzione. Possibile che i problemi di sindrome compartimentale agli avambracci (operati tra Le Mans ed il Mugello) limitino ancora il suo stile di guida.

Non gioisce nemmeno Cal Crutchlow, quindicesimo nella combinata e piegato, seppur di misura, da Yonny Hernandez (12º) e Michele Pirro (14º). In ultima posizione, a +5.625, Michel Fabrizio sulla Ioda di Danilo Petrucci.


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