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SBK, Sepang: May-EBR a rischio penalità

L'americano ha già punzonato gli 8 otto motori concessi; Aprilia, Ducati, Honda e Kawasaki OK

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Il campionato Superbike, in pista questo fine settimana a Sepang, si avvicina al giro di boa. In occasione del sesto round della stagione (su 13 in calendario, anche se la tappa finale in Qatar resta da confermare) Dorna ha diffuso una tabella aggiornata per quanto riguarda i motori utilizzati da ciascun pilota, dalla quale emergono alcuni dati interessanti.

Innanzitutto, l'affidabilità non sembra rappresentare (quasi mai) un problema.  L'introduzione del limite di otto motori a stagione per pilota (sei nel caso della EVO, in entrambi i casi dotati di sticker/sigilli su carter e testata come già accade in MotoGP) ha dimezzato (se non di più) il numero di propulsori utilizzati rispetto agli anni passati – sono stati raggiunti picchi di 35 motori, contando ovviamente anche le revisioni, per pilota – ma piccoli accorgimenti hanno consentito di allungare la vita di questi "cuori pulsanti".

Per esempio, una semplice riduzione di poche centinaia giri dei massimi regimi di rotazione ha infatti aumentato la distanza media di un propulsore di diverse centinaia di chilometri. Ora un motore arriva mediamente a 1500 km di utilizzo prima di venire "ritirato" (così recita la tabella, vi ricordate Blade Runner?). Tale distanza corrisponde grossomodo a tre week-end di gara, anche se naturalmente vengono studiate rotazioni per dare ai piloti propulsori più "freschi" per qualifiche e gara.

Fin qui, sono stati punzonati 84 motori, 21 dei quali non sono più utilizzabili. Tra questi, ben 6 appartenevano a Geoff May, che ha così raggiunto il limite con due soli motori in rotazione, peraltro non più freschi. I problemi di affidabilità del bi-cilindrico sono stati presi sotto esame dalla squadra, che fa base a Verdello (BG) ma si è recata in Wisconsin con il team manager Giulio Bardi per analizzare dettagliatamente la situazione. Da notare come, dopo Assen, fossero già stati adottati alcuni rinforzi ai cilindri. Curiosamente, il compagno di squadra di May, Aaron Yates, ha usato solo quattro motori, tre dei quali sono ancora a disposizione.

Alla vigilia di Sepang, oltre a May, solo Eugene Laverty ha più di quattro motori punzonati (cinque, di cui uno rotto a Phillip Island in Gara2). Claudio Corti, Niccolò Canepa e Toni Elias sono secondi in questa classifica, con due propulsori "ritirati" ciascuno, ma non dovrebbero avere problemi: lo spagnolo ne ha punzonati tre in totale, arrivando a fine chilometraggio in due occasioni senza accusare problemi tecnici, mentre i due italiani hanno raggiunto quota quattro.

Punzonato il nono motore, un pilota è costretto a partire dalla pit-lane, dieci secondi dopo lo spegnimento dei semafori, per due manche. Un colpo potenzialmente fatale ai danni di chi si gioca il titolo. Ma, per ora, gli dèi delle due ruote hanno indirizzato le loro ire altrove...

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