Non si sa se grazie agli allentamenti con la moto d'acqua, alla competitività della Ducati sul bagnato, o semplicemente a pura bravura, ma Davide Giugliano ha conquistato la seconda Superpole in carriera sotto la pioggia battente a Donington. Il romano ha fermato il cronometro su 1'44.903, precedendo di misura Leon Haslam e Marco Melandri. Chiude il gruppo dei primi all'inizio della seconda fila Alex Lowes (+0.355) mentre è più staccato Sylvain Guintoli, quinto davanti a Loris Baz, Tom Sykes, Jonathan Rea, Toni Elias, Eugene Laverty, Chaz Davies ed Ayrton Badovini.
"Per adesso è andata bene – ha commentato Giugliano in parco chiuso – Oggi era molto dura, la pista è difficile da interpretare ed un quarto d'ora sembrava non finire più. Sono contento, anche se ho fatto un errore sul finale".
"Questo era il miglior risultato possibile per noi oggi – ha replicato Melandri, terzo – Nella parte veloce non c'era grip ed era veramente rischioso. Sapevo che la pista sarebbe stata mano a mano più veloce, quindi ho tirato al massimo all'ultimo giro ma ho commesso una piccola sbavatura nell'ultimo settore".
SP2 – Rea apre le ostilità con un 1'49.171, con un secondo e mezzo di vantaggio su Giugliano. Seguono Haslam, Elias, Guintoli, Lowes, Melandri, Baz, Laverty e Sykes. Il leader in classifica leva un secondo a giro nelle prime tornate, arrivando a 1'47 basso. Non tarda però ad arrivare la risposta di un altro specialista del bagnato, Guintoli, che è il primo a scendere sotto 1'47 (prima di cadere, fortunatamente senza danneggiare la moto). Anche Lowes e Rea (scivolato anche lui) riescono a registrare tempi simili. Risalgono Giugliano e Melandri, rispettivamente quarto e quinto davanti ad Haslam. Partenza a rilento per Sykes, undicesimo.
Sul finale è Lowes a portarsi in testa con un 1'47.722, mezzo secondo più veloce degli inseguitori. Replica Giugliano con uno stratosferico 1'44.903. Il romano su Ducati, scivolato nel tentativo di migliorarsi, precede comunque Haslam (+0.106) e Melandri (+0.208) aggiudicandosi la seconda pole position in carriera e la prima della stagione. Apre la seconda fila Lowes davanti a Guintoli, Baz, e Sykes. Seguono Elias, Laverty, e Davies. Dodicesimo ma confinato ai box, Badovini.
SP1– La pista apre in condizioni più bagnate che mai prima nel corso del fine settimana. Diversi piloti rischiano di cadere, cosa che succede a Camier alla curva 6 e Guarnoni alla 5. Entrambe le moto subiscono danni ingenti nella via di fuga, e per il britannico ed il francese non ci sono possibilità di registrare un tempo. A tirare il gruppo ci pensano Iddon e Canepa, con il britannico su Bimota autore di un 1'51.371. Più staccato Elias, seguito da Badovini e Corti.
Mano a mano che i piloti si abituano alle condizioni della pista, i tempi scendono rapidamente. Corti si porta in testa con un 1'50.093. Il comasco è in palla e toglie un altro decimo al passaggio successivo. Il primo degli esclusi resta Canepa, terzo davanti a Badovini. Il genovese perde però l'anteriore alla curva 11, ed è costretto ad abbandonare la lotta per l'accesso alla SP2.
Elias e Badovini scendono in 1'49 basso e si portano ai primi due posti. Il biellese poi cade, ritrovandosi incastrato nel semi-manubrio sinistro della moto. Fortunatamente, riesce a rialzarsi senza problemi con l'aiuto dei commissari. Nessuno migliora sul finale, quindi sia lui che Elias si qualificano per il secondo turno. Badovini, tuttavia, non può partecipare a causa dei danni alla Bimota in regime di moto unica. Il primo degli esclusi è Iddon, davanti a Corti, Andreozzi e Canepa.