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MotoGP, Rossi: Marquez gioca, l'ho fatto anch'io

"Essere battuti da lui è per me accettabile, però voglio provarci e mi sento più forte che mai"

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C’è la soddisfazione per il secondo posto e la delusione per una vittoria mai stata veramente alla portata. Valentino Rossi preferisce vedere il classico bicchiere mezzo pieno. “Per me arrivare dietro a Marquez è accettabile. Vengo da tre anni in cui ho faticato, non ero soddisfatto delle mie prestazioni. Invece adesso guido bene e mi diverto”, dice. A Le Mans è stato l’unico a cercare di mettere in difficoltà Marc, prima di arrendersi allo strapotere dello spagnolo.

Significa che ti accontenti?

Non direi, un secondo posto non ha lo stesso gusto di una vittoria e io continuo a provare a batterlo. Da un certo punto di vista però il mio atteggiamento offre dei vantaggi, perché mi permette di affrontare la situazione con più tranquillità. In questo momento guida da pazzi”.

Sembra imbattibile, come te negli anni d’oro.

Lui è uno di quelli che nascono ogni tanto, so come si sente. Mi ricorda me stesso ma forse è ancora meglio. Si capisce che ha un gran margine, basta guardare come è partito, sa esattamente che può gestire la gara. Io facevo lo stesso, mi sono trovato nella sua stessa situazione. Mi piacerebbe affrontarlo avendo la sua stessa età”.

Ci vorrebbe la macchina del tempo.

Forse è meglio così, sia per lui che per me (ride). A dire la verità mi sento più forte adesso che a 22 anni, sono in forma e sono migliorato nella guida. Questo è il mio 150° podio, ho una lunga carriera alle spalle e sono ancora veloce”.

Manca solo la vittoria.

Una piccola possibilità oggi l’avrei avuta: ho fatto un solo errore ma nel momento cruciale. All’inizio ho fatto tutto alla perfezione, ho passato Bradl e Dovizioso sapendo di avere un passo migliore del loro. Ho incominciato ad aprire un po’ di gap ma ero al limite. Però appena ho rallentato Marquez è arrivato velocissimo su di me. Ho provato a spingere per rendergli più difficile la rincorsa, ma ho sbagliato la frenata. Così è stata più facile per lui”.

Sarebbe potuta andare diversamente?

Forse avrebbe vinto ugualmente ma qualche carta da giocarmi ce l’avevo. Sicuramente ci saremmo divertiti di più, qualche giro battagliando l’avremmo fatto. Peccato”.

Un bel passo avanti dopo le difficoltà del venerdì.

Per questo sono contento, stiamo lavorando bene nel box e la domenica trovo sempre la moto come voglio. Silvano ha il mio stesso entusiasmo e mi fa dare il 100%”.

Pentito di non averlo scelto prima?

No, dovevo fare un tentativo con Burgess e non me ne pento”.

Cosa manca ancora?

Yamaha deve migliorare la moto, anche se è già ottima. Honda ci è ancora superiore in frenata e inserimento di curva, inoltre ha una migliore elettronica che dà vantaggi in accelerazione. Qualche passo avanti in staccata l’ho comunque fatto ma dipende molto anche dal circuito, a Jerez era peggio rispetto a qui”.

Il Mugello potrebbe cambiare le cose?

Lì è una questione di onore e arriva proprio al momento giusto. Lorenzo ha vinto le ultime tre edizioni, significa che la M1 è competitiva lì. Sono stato veloce anche lo scorso anno su quella pista. È ora di interrompere la striscia degli spagnoli”.

Come ti spieghi il momento negativo di Lorenzo?

Come ho detto prima, per me è accettabile un secondo posto mentre per lui è diverso. Vuole solo vincere. Jorge lo scorso anno ha fatto forse le gare migliori di tutta la sua carriera, Marquez però ha ora più esperienza e la Honda gli dà un piccolo vantaggio. Lorenzo è leggermente frustrato e questo rende tutto più difficile. Quando sei a questi livelli devi arrivare in pista con un approccio positivo ma se le cose non vanno come vuoi rischi di incartarti”.

Questo non potrebbe portarlo a scegliere di lasciare la Yamaha, come avevi fatto tu?

Io ho sbagliato, avevo preso troppo male l’arrivo di Jorge. Pensavo che Yamaha dovesse essermi riconoscente a vita per quanto fatto, ma io avevo torto e loro ragione. Mi avrebbero comunque messo a disposizione il migliore materiale e ho preso una decisione errata. Spero che Lorenzo rimanga”.

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