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MotoGP, Rossi: sogno la 24 Ore con Porsche e Webber

Sul decimo posto: "sono nei guai in accelerazione ma nulla è compromesso. Abbiamo idee su cui lavorare"

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Valentino Rossi ironizza sul decimo posto al termine della prima giornata di libere a Le Mans. “E’ una strategia, l’anno scorso ero stato veloce il venerdì e lento il sabato: sto provando a fare il contrario. Oggi ci sono riuscito, speriamo di fare lo stesso domani”. Una risata che sottolinea come “nulla sia ancora compromesso”, anche se la partenza francese non è stata delle migliori. “Non posso essere soddisfatto di come è andata questa giornata – sottolinea – Questa mattina ero riuscito a fine turno a tirar fuori un buon tempo anche se il passo non era a livello dei migliori. Nel pomeriggio ho faticato di più”.

Cosa è successo?

Non siamo riusciti a trovare un buon assetto, sono nei guai soprattutto in accelerazione. La moto si muove troppo e devo aspettare ad aprire il gas. Abbiamo provato a fare qualche modifica ma senza trovare la strada. Sono migliorato con gomma usata, ma non abbastanza”.

Il terzo turno sarà fondamentale per entrare direttamente in Q2.

“E le qualifiche saranno importanti per riuscire a partire almeno nelle prime cinque posizioni. Ducati e Open qui saranno pericolose, la gomma più morbida dà un gran vantaggio, basta vedere cosa ha fatto Iannone oggi”.

Anche Lorenzo non è stato irresistibile.

Secondo me invece è andato forte, ha usato sempre la stessa gomma e, anche se non è facile da capire, è competitivo. A me invece mancano dei decimi, ma abbiamo qualche idea su cui lavorare”.

Stai usando il nuovo telaio?

Sì anche se ne ho solo uno a disposizione”.

Lorenzo potrebbe darti il suo, non lo usa.

Potrebbe, ma preferisce tenerlo per se. È normale”.

Qui è impossibile non pensare alla 24 Ore, da sempre un tuo sogno dichiarato. Con chi ti piacerebbe correrla?

Vorrei farla con un auto competitiva e fra Toyota, Audi e Porsche, scelgo quest’ultima, un marchio che mi è sempre piaciuto. Come compagno mi piacerebbe Mark Webber. Se ne parlerà quando non correrò più in moto, è una gara che richiede una preparazione impegnativa e specifica”.

Parlando di altre corse mitiche, tra poco sarà l’ora del Tourist Trophy.

E’ una gara con una grande storia, ma prima di andare sull’Isola di Man non avevo mai capito come tanta gente potesse appassionarsi a una competizione così pericolosa. Poi ho compreso, il circuito è incredibile e quando ci entri in moto devi trattenerti per non spingere”.

Avevi fatto un giro con Agostini, aveva detto che non è stato difficile tenerti dietro.

(ride) “Seguendo Giacomo ho sperato che si ricordasse ancora bene tutte le curve, o poteva andare a finire male! Ci sono due o tre punti pazzeschi, quando spingi non devi assolutamente pensare che qualcosa possa andare storto”.

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