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MotoGP, Iannone: vicino a Marquez? tuffo nel passato

Andrea dietro solo al campione del mondo: "se risolvo i problemi in frenata la pole potrebbe non essere un sogno"

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Ad Andrea Iannone brillano gli occhi. Non potrebbe essere altrimenti, il suo nome al termine del secondo turno di prove libere, è dietro solo a quello di Marquez. Il distacco è minimo, sette millesimi che gli hanno tolto la soddisfazione di metterselo alle spalle. “E’ come avere fatto un salto indietro nel passato, alla Moto2 – ride – Sicuramente è una bella sensazione essergli attaccato. Lui è il dominatore di questo inizio campionato”.

Ci voleva un altro pilota che arriva dalla Moto2 per impensierirlo.

Quella categoria mi ha insegnato molto e ho fatto tante battaglie con Marc che ricordo con piacere”.

Quanto ha influito la gomma extra morbida sul tuo tempo?

Sicuramente è stata di aiuto nel giro secco ma sono andato bene anche con la dura nei due turni. Sono riuscito a tenere un buon passo anche con lo pneumatico usato, intorno al 1’34”. Non è male”.

La più soffice è un’opzione in ottica gara?

Non so ancora, anche se non me la sento di escluderla. Al primo giro garantisce ottime prestazioni, ma già al secondo comincia a scivolare. Per me è difficile però giudicarla sulla distanza ora, avendola usata per soli sette od otto giri”.

La pole position è alla tua portata?

Non escludo nulla anche se non sarà semplice. Dipende da quanto miglioreranno gli altri e quanto noi. Questo pomeriggio abbiamo provato a fare delle modifiche per limitare alcuni difetti, ma li abbiamo peggiorati. Un po’ di margine comunque c’è”.

Di quali problemi soffri?

Il punto debole è la frenata, la moto si muove molto ed è difficile fermarla”.

Però nel complesso la Desmosedici sembra adattarsi bene a questa pista.

Non va per niente male, mi piace il suo comportamento e rispetto allo scorso anno sono più veloce di un secondo e mezzo. La percorrenza è buona, come le sensazioni in accelerazione”.

Come ti spieghi questo miglioramento?

Forse i nostri avversari soffrono maggiormente il poco grip offerto dall’asfalto, difficile saperlo. La Desmosedici quando le temperature sono più basse reagisce meglio, col caldo invece peggiora”.

Quale telaio stai usando?

Il vecchio, quello che ho utilizzato a Jerez. Per l’elettronica, invece, abbiamo fatto un passo indietro, tornando alle mappature di Qatar ed Austin, in Spagna avevamo preso una strada sbagliata”.

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