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SBK, Imola, FP3: Giugliano svetta su Sykes e Rea

I primi tre in un decimo. Melandri quarto, guida gli inseguitori davanti a Laverty e Davies

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Davide Giugliano, che ieri non aveva potuto attaccare sul giro secco con gomma nuova a causa della chiusura anticipata delle operazioni, si è rifatto con gli interessi durante la FP3 della Superbike ad Imola. Il pilota Ducati, già sugli scudi nella FP1, ha riportato la Panigale in prima posizione davanti al pubblico di casa con un 1'47.511. Tom Sykes e Jonathan Rea, comunque, non mollano la presa, staccati rispettivamente di +0.071 e +0.154.

I primi tre la fanno da padrone anche sul ritmo. Specialmente Giugliano e Rea, autori rispettivamente di quattro e tre passaggi sotto 1'48 e con un passo medio di 1'48 basso, replicato anche da Sykes, seppur con meno regolarità. Il romano è velocissimo soprattutto nei settori centrali, mentre i due rivali d'oltremanica sembrano avere un leggero vantaggio nella prima ed ultima parte del giro.

In quarta posizione, Marco Melandri è stato l'ultimo pilota in grado di scendere sotto a 1'48, e guida il secondo gruppo a +0.433 davanti a Eugene Laverty e Chaz Davies, entrambi in crescita. Accedono direttamente alla SP2 anche Alex Lowes, Leon Haslam, Sylvain Guintoli e Loris Baz, mentre sembrano destinati a giocare un ruolo da protagonisti nella SP1 Leon Camier e Niccolò Canepa, solo pochi centesimi più lenti del francese su Kawasaki e protagonisti di un acceso duello a distanza per il primato della categoria EVO.

LA CRONACA – Davies è il più veloce all'uscita dai blocchi, con un 1'48.136 che lo proietta al primo posto, davanti Rea e Sykes. Migliorano anche Giugliano, sesto (+0.192), Baz, Haslam, Laverty e Camier, primo delle EVO a +1.075 in decima posizione assoluta. Grande equilibrio, con un solo un decimo a separare i primi sei piloti in classifica.

La risposta di Sykes non tarda però ad arrivare. Il britannico è il primo a scendere sotto al muro dell'1'48, con un 1'47.954. Risale anche Melandri, che manca l'affondo per soli 64 millesimi ma si riporta al secondo posto, confermando l'intesa trovata al venerdì con l'Aprilia. Sykes però continua a martellare, ed abbassa ulteriormente i riferimenti fino a 1'47.582. Con gomma nuova si rifà sotto anche Giugliano, che stampa un 1'47.799. La lotta per la Superpole si preannuncia quantomai serrata, con almeno quattro costruttori in grado di assicurarsi la prima fila. Anche Rea si rifà sotto, mancando la prima posizione per soli 83 millesimi. Arrancano ancora invece le Suzuki, con Lowes settimo ad un secondo e Laverty decimo a +1.543.

Sul finale, Giugliano abbassa il tempo fino a 1'47.511, che gli vale la prima posizione. Sykes e Rea sono ad un decimo. Melandri guida gli inseguitori dalla quarta posizione (+0.433) davanti a Laverty, Davies, Lowes, Haslam, Guintoli, Baz e Camier, undicesimo (+0.966) e sempre primo della EVO. Passi avanti per Canepa, che morde il codone del sostituto di Sylvain Barrier in BMW, mentre Salom e Goi seguono con un secondo in più di ritardo. Chiude la Top 15 Elias, alle prese con problemi di elettronica e cambio. Sedicesimo Badovini su Bimota, caduto alla curva 6 senza conseguenze. Gli altri italiani: 19º Scassa, 20º Fabrizio, 21º Corti, e 23º Andreozzi. Gli ultimi due non potranno disputare la Superpole, alla quale accedono solo i primi venti delle prove cronometrate.


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