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SBK, Imola: occhi puntati su Melandri e Giugliano

Sykes resta il pilota da battere. I due italiani lo attendono al varco per fermarne la fuga


Dopo un inizio di campionato ricco di spunti e colpi di scena, la Superbike è pronta a riprendere le ostilità. L'autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola farà da palcoscenico alla quarta gara della stagione, dove in gioco c'è molto di più dei punti in campionato: conferme, risposte e gerarchie.

L'uomo da battere – sia perché comanda la classifica iridata con 108 (+ 12 su Sylvain Guintoli, secondo) che per la doppietta ottenuta sulle rive del Santerno lo scorso anno – è ovviamente Tom Sykes. Il campione in carica su Kawasaki ha limitato egregiamente i danni in Olanda con un secondo ed un quarto posto, aumentando il distacco da Guintoli e dal compagno Loris Baz, i suoi rivali più diretti in classifica. Considerato come l'asfalto poco abrasivo della pista di Imola gli consente di capitalizzare il proprio stile di guida (aggressivo in frenata, che sacrifica la velocità di percorrenza per poi ripartire e chiudere la curva spalancando il gas), la candidatura del britannico appare quantomai solida. Non che manchino gli avversari, comunque.

Trattandosi del primo round italiano della stagione, gli occhi saranno puntati innanzitutto sui piloti con vessillo tricolore. Atteso al varco è innanzitutto Marco Melandri, reduce da due sesti posti tutto sommato incolori in Olanda, quinto in campionato con due podi all'attivo (ma senza vittorie) e progressivamente più lontano dalla vetta (-39 da Sykes). "Macio" e l'Aprilia stanno faticando più del previsto a trovare l'intesa necessaria e, se si vogliono alimentare le speranze iridate, urge trovare una soluzione. Il potenziale c'è, questo è fuori da ogni dubbio, ma la pista imolese non sembra – almeno a giudicare dallo storico dei risultati – il luogo più ideale per il rilancio. Melandri ha, come miglior risultato in SBK, due quarti posti ottenuti lo scorso anno con BMW. Il ravennate ha però saputo rispondere più di una volta alle critiche proprio nei luoghi e tempi apparentemente meno favorevoli. Sicuramente, a prescindere dal risultato finale, quello di Imola rappresenta per lui un bivio.

Melandri comunque non sarà il solo chiamato a difendere l'orgoglio nazionale. Dopo il podio sfiorato in Gara 1 ad Aragon, Davide Giugliano ha portato la Panigale sul terzo gradino in Gara 2 ad Assen. Alla prima stagione da pilota ufficiale, il romano è indubbiamente in crescita. La competitività sul giro secco è fuori discussione (nel 2014, in qualifica, ha una prima e due seconde file all'attivo), mentre resta l'incognita della lunga distanza. Lo scorso anno ad Imola, con l'Aprilia "clienti" di Althea, fu l'unico a tenere testa a Sykes. Le caratteristiche della pista emiliano-romagnola hanno storicamente premiato la bi-cilindrica (sette vittorie nelle ultime dieci manche disputate). L'ultimo successo di Ducati in SBK è ormai un lontano ricordo (Miller Park 2012), ma i tempi sembrano propizi per rinfrescare la memoria.

Ci sono poi da considerare le candidature d'oltremanica di Jonathan Rea e Eugene Laverty. Il primo ha ottenuto la prima vittoria del 2014 sotto la pioggia olandese, ed ha sempre gradito la pista di Imola (vittorioso nel 2011, secondo in Gara 2 lo scorso anno). L'elettronica della CBR 1000RR è in continua evoluzione, ma i primi risultati cominciano a intravedersi. La moto non sarà ancora al livello delle prime della classe, ma è indubbiamente cresciuta nelle mani del nordirlandese, capace di metterci spesso e volentieri del suo. Laverty invece è reduce da un week-end da dimenticare ad Assen (doppio zero, a cui fa da contraltare il secondo posto del compagno di squadra Alex Lowes in Gara 2) ed è ansioso di riscattarsi. Il campionato non sembra più un sogno realistico (-62 da Sykes), ma la GSX-R ha ancora diverse carte da giocarsi qua e là. Se l'irlandese riuscirà a farlo, per lui potrebbero spalancarsi le porte della MotoGP.

È infine lotta agguerrita per quanto riguarda la categoria EVO. Niccolò Canepa ha centrato una doppietta sulla Ducati del team Althea in Olanda, e sembra ben posizionato per ripetere le gesta ad Imola. David Salom (Kawasaki) soffre ancora al polso (frattura dello scafoide) ma non ha tempo per operarsi prima della fine del campionato, mentre Leon Camier (ancora sostituto di Sylvain Barrier su BMW) non ha ancora risolto completamente i problemi al cambio della S1000RR che lo hanno rallentato ad Assen. Salgono invece le quotazioni di Luca Scassa, ai margini della Top 10 nelle ultime due manche ed in continuo miglioramento dal punto di vista fisico dopo l'infortunio al bacino rimediato in Australa. Discorso  a parte per Bimota, in continua crescita (11ª con Badovini in Gara 1 e 12ª con Iddon in Gara 2 come migliori risultati in Olanda) ma ancora in attesa di ricevere l'omologazione necessaria per conquistare i primi punti iridati.

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