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MotoGP, Jerez: Espargaro leader del mattino

FP1 - Cinque spagnoli nei primi sei posti. Lorenzo, davanti a Marquez e Pedrosa. Rossi quarto

Il motomondiale torna nella vecchia Europa con il round di Jerez, teatro del primo grande duello, lo scorso anno, tra Lorenzo e Marquez, condita dalla famosa spallata del campione del mondo. Jerez fu anche il primo punto di svolta per il mondiale di Daniel Pedrosa, con la sua prima vittoria del 2013.

In queste prime prove libere però, tra i tre contendenti, a godere è Espargaro con la sua Yamaha Open del team Forward. Aleix ha chiuso la mattinata in 1'39.357, un riferimento cronometrico ottenuto grazie alla gomma extra-soft che a Jerez ha mostrato come possa essere sfruttata per due giri veloci.

Dietro una Yamaha in configurazione Open, a 357 i millesimi di secondo si insedia una seconda moto di Iwata, più precisamente la factory di Jorge Lorenzo che ha badato al passo gara effettuando venti giri alla ricerca del giusto setup.

Lorenzo ha chiuso la sessione con un segnale ,ancorchè precario (si tratta solo della prima sessione di prove libere), comunque forte nei confronti della corazzata Honda che vede Marc Marquez terzo a 492 millesimi di secondo (20 giri anche per lui) e Daniel Pedrosa quarto a 503. Il pilota di Sabadel è stato comunque il pilota più presente in pista con le sue 21 tornate complessive, divisi in tre distinte uscite. Quinta posizione per Valentino Rossi con la seconda Yamaha ufficiale. Il pilota di Tavullia è il primo pilota a non esser sceso sotto il muro del minuto e quaratanta secondi, chiudendo questa prima sessione in 1'40.167, staccato di 810 millesimi di secondo dalla vetta e circa mezzo secondo dalla moto gemella di Lorenzo.

Ad una primissima analisi comunque, il passo dei quattro protagonisti sono piuttosto simili, con un leggero vantaggio per Marquez che ha inanellato una sequenza di cinque giri compresi tra l'1'40.283 e l'1.39.915, intervallato da un solo giro più lento. Lorenzo invece ha completato tutti 'stint' da due giri veloci (con cinque uscite). Più eterogeneo l'andamento di Pedrosa e Rossi con variazioni di circa mezzo secondo tra un giro e l'altro.

Tornando alla classifica, sesta posizione per Alvaro Bautista (+1.203), che precede la prima Ducati di Andrea Dovizioso, a soli 59 millesimi dal portacolori del team di Gresini. Ottava piazza per Stefan Bradl a +1.287 davanti ad un sorprendente Yonny Hernandez con la Ducati Pramac. Una prestazione che acquista valore considerando che il colombiano è riuscito a mettersi dietro la Yamaha Tech3 di Smith - decimo ad un secondo e quattro decimi di ritardo - la Honda Open di Nicky Hayden e la Ducati del compagno di squadra Andrea Iannone, 12esimo a +1.522 e autore di una caduta alla curva 5, la Sito Pons, a circa 3 minuti dal termine della sessione.

Tredicesima piazza per Michele Pirro con la Ducati Laboratorio, 15 esimo Pol Espargaro davanti ad Aoyama, Edwards e Cal Crutchlow, 18esimo al ritorno dopo la recente operazione alla mano destra. L'inglese di Borgo Panigale comunque ha mostrato una mano libera da fasciature.


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