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MotoGP, Pernat: Ducati può ripetersi in Argentina

"Pista nuova, forse un vantaggio. Sono sulla buona strada". Rossi la sorpresa in negativo

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Il duello alla texana, di fatto, non c'è stato. Il secondo Gran Premio della MotoGP, in scena ad Austin, ha visto Marc Marquez trionfare in solitario davanti a Pedrosa, rispettando i pronostici della vigilia. Ciò non vuol dire che siano mancate le sorprese, anzi. Alle loro spalle, dallo stoico terzo posto di Dovizioso su Ducati ai guai di Rossi e Lorenzo in Yamaha, il mondiale ha preso una piega inaspettata. Prova a rimetterlo "in riga", con la solita lucidità analitica, Carlo Pernat.

"Al di là delle Honda, che dominano su tutti i circuiti non c'è un circuito che non sia adatto a questa super-moto, e al fenomeno Marquez – direi che questo è un Gran Premio che è stato gestito bene dai piloti esperti e dai tecnici".

Secondo il manager genovese, "ci sono stati troppi problemi con le gomme, i tecnici bravi sono stati capaci di gestire l'usura sull'intera distanza di gara. I piloti più esperti, tra i quali metto Dovizioso, hanno impostato la gara come andava fatto. Ovvero, sapendo che verso la fine le gomme avrebbero fatto la differenza. Onore a loro".

Se Honda e Ducati sono promosse a pieni voti, lo stesso non si può dire per Yamaha. Oltre alla bocciatura netta di Lorenzo dopo una partenza anticipata difficile da spiegare, è finito dietro alla lavagna anche Rossi.

"Da Valentino non mi aspettavo una gara così. Dal punto di vista tecnico, la sua moto era la peggiore, nel senso che le sue gomme si sono degradate prima di quelle di chiunque altro, segno che qualche problema di messa a punto c'è stato".

Tornando a Borgo Panigale, a rincuorare è il fatto che Dovizioso non sia stato l'unico in grado di sfruttare il potenziale della D16.

"Grande gara di Iannone, che ha dimostrato di essere un pilota vero. Anche lui ha cominciato forse troppo forte, d'altronde partiva terzo, ma le sue gomme hanno ceduto solo a sette giri dalla fine. Dovi al contrario è partito piano, per modo di dire, centrando un terzo posto che si è meritato e che è anche un toccasana per Ducati, che in pochi mesi, al di là del discorso Open che conta perché quattro litri in più di benzina contano, ha dimostrato di essere una moto più equilibrata".

Secondo Pernat, il vento è decisamente girato ed ora soffia in poppa al vascello timonato da Gigi Dall'Igna.

"Il progetto è ripartito, e ci sarà un motore nuovo per la seconda metà della stagione. Credo che Ducati sia su un'ottima strada, e che possa togliersi soddisfazioni anche in qualche altro circuito. In Argentina praticamente nessuno ha girato, quindi potrebbe essere anche questo un vantaggio. O il contrario, se la messa a punto si rivelasse più difficile".

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