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MotoGP, Lorenzo, Pedrosa, Marquez: destini diversi

I moscerini di Jorge, le gomme diverse di Dani e Marc inizia con il record di Doohan

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Due pole, due vittorie. E' iniziato decisamente nel migliore dei modi il mondiale di Marc Marquez. Per trovarne uno uguale dobbiamo tornare al 1995, quando Mick Doohan centrò il bersaglio grosso in Australia e Malesia sulla strada del suo secondo mondiale.

"E' l'inizio del campionato che sognavo - ha detto Marc appena sceso dal podio - ed è bello confrontarsi con una leggenda come l'australiano. All'inizio della gara non ho capito cosa stesse accadendo. Quando ho visto Lorenzo sfrecciarmi davanti ho pensato che avesse fatto una partenza stupenda, poi l'ho visto scuotere la testa…".

L'ha avuto davanti quasi un intero giro, poi quando Jorge è entrato in pitlane per il ride through, ha avuto pista libera.

"E' solo l'inizio, il mondiale non è chiuso. Nel 2013 alla sesta gara io avevo più di 30 punti di distacco da Lorenzo, e poi ho vinto il campionato. Comunque questa non è stata la vittoria più facile ottenuta in MotoGP, ma la più…comoda sì. La cosa difficile è stata rimanere concentrato ed infatti all'ultimo giro ho fatto quasi venire un infarto a tutto il team. In quel momento mi sono immaginato cosa sarebbe successo nel mio box se fossi caduto, ma è andata bene. Qui ho vinto anche l'anno passato ma è stato diverso: allora non ero preparato al successo, questa volta sapevo di essere in grado di farcela. Quando ho scelto la gomma dura posteriore non ero sicurissimo del risultato, ma dopo pochi giri mi sono convinto che avevo fatto la scelta giusta".

Primo giro della MotoGP: Lorenzo è davanti ma drovrà fermarsi per il ride through, Marquez e Pedrosa lo seguono"Io invece sono partito con la media - ha replicato Dani Pedrosa, tranquillissimo - Non c'è stata una ragione particolare. Ho voluto solo fare qualcosa di diverso da Marc, per sparigliare le carte. Era l'unico modo per provare a vincere. Per me è stata una gara noiosa perché Marc aveva un passo leggermente migliore del mio e me ne sono reso conto subito, dopo di che non mi è rimasto che stare lì e far passare i giri".

Marquez imbattibile o anche fortunato?

"Beh, qualche volta lo è stato - ammette Dani - in certe occasioni è caduto senza farsi nulla, in altre non è caduto affatto. Qualcuno dice che è un po' matto, ma io non credo, lui è semplicemente così, va sempre al limite. Non sarebbe in grado di guidare in modo diverso".

Neanche Lorenzo, a dir la verità. Chi si aspettava un Jorge prudente, vista la caduta in Qatar è rimasto deluso. Il maiorchino avrebbe voluto fare una gara all'attacco, e questo spiega la sua falsa partenza che definire è un errore da dilettante è dire poco.

"Quando sono arrivato nella mia posizione sullo schieramento di partenza avevo dei moscerini sulla visiera ed ho tolto la pellicola di protezione. E' stato allora che ho perso la concentrazione: quando ho alzato lo squadro ho visto il semaforo rosso ed ho pensato che fosse il via. Ho lasciato la frizione. Un errore da amatore. Non ho scuse e le ho fatte al team. Un altro errore dopo quello di Losail. Viste come sono andate le cose avrei potuto puntare al podio, non di più perché le Honda qui andavano troppo forte. Noi con la Yamaha non siamo dove avremmo dovuto stare a questo punto della stagione. Non siamo abbastanza competitivi".

Ha pagato cara la distrazione, Jorge Lorenzo.

"Dopo ho tirato per fare il massimo, ma la mia gara era comunque distrutta - ha osservato lo spagnolo, che ha aggiunto - quantomeno comunque non sono caduto, sarebbe stato facile incappare in un altro sbaglio, per la tensione della situazione, ed avrei potuto farmi male. Il bicchiere mezzo pieno della giornata è che ho finito e preso i miei primi punti del campionato, ma chiaramente non è stato il nostro fine settimana".

 

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