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MotoGP, Edwards: basta moto, scelgo la famiglia

Rossi: "mi mancherà, ci siamo divertiti insieme". Marquez: "quando ha iniziato io avevo due anni"


Anche i duri piangono. Anche quelli che si chiamano Colin Edwards e che solitamente risolvono tutto con una risata o un commento feroce. Per il tornado del Texas, il GP di casa è stata l’occasione per annunciare il suo ritiro. “Questa sarà la mia ultima stagione, a fine anno smetterò di correre”, le parole che gli sono uscite di bocca con gli occhi lucidi. Il veterano della MotoGP (40 anni suonati) è nel ‘giro’ mondiale dal 1995. Prima in Superbike, dove vinse due titoli nel 2000 e nel 2002 con la Honda, per poi passare nel 2003 ai prototipi con l’Aprilia. Nel 2004 una stagione con Honda, prima di sette anni con Yamaha. Nel 2012 e nel 2013 corse nella CRT (Suter e poi FTR) mentre quest’anno, sempre con i colori del team Forward, corre con la Yamaha Open.

Una carriera lunghissima a cui Colin ha deciso di mettere la parola fine. “Le cose sono cambiate – ha spiegato – queste moto richiedono uno stile di guida diverso da quello a cui ero abituato e quest’inverno non ho visto i miglioramenti che volevo”. Questa una ragione, poi c’è ‘altra, forse più importante. “Ho parlato coi miei figli e mia moglie – ha continuato – Facendo questa vita mi mancano, voglio stare più vicino a loro”. In vent’anni di carriera i ricordi sono tanti, ma Edwards riesce comunque a scegliere il migliore: “la seconda gara di Imola in Superbike nel 2002”, ha detto a colpo sicuro. Quella del duello contro Bayliss in cui vinse il secondo titolo.

Colin Edwards con sua mogliePiloti e giornalisti gli hanno dedicato un lungo applauso, poi ha preso la parola Valentino Rossi. “Questa notizia mi rende molto triste, Colin è uno dei migliori amici che ho nel paddock – ha affermato – Nel 2000 abbiamo condiviso la moto alla 8 Ore di Suzuka, poi siamo stati compagni di squadra in uno dei momenti più belli della mia carriera. Lavoravamo insieme e ci divertivamo. È venuto a Tavullia a girare in moto ancora prima che esistesse il Ranch. Non c’è dubbio che mi mancherà ma spero rimanga in questo mondo”.

Marc Marquez ha scherzato invece ‘sull’esperienza’ di Colin: “quando ha iniziato a correre nel mondiale io avevo due anni! Scherzi a parte, mi ricordo che quando debuttai in 125 lo incontrai e lui sapeva chi fossi. È stata una grande emozione”. Per Nicky Hayden, da americano, Edwards è stato un esempio da seguire. “Mi ricordo di lui quando correva nel campionato AMA – ha raccontato – era velocissimo. Poi abbiamo iniziato insieme in MotoGP, me lo sono trovato debuttante come me. Colin ha dato tanto a questo sport e spero che presto qualche giovane possa portare avanti la nostra bandiera”.

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