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SBK, Honda: la MotoGP sbarca in Superbike?

Un brevetto depositato svela un V4 a 90º sulla falsariga della MotoGP

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Un alone di mistero circonda la nuova "superbike" che Honda dovrebbe lanciare sul mercato per mandare in pensione la "vecchia" CBR, moto che ha subito una miriade di iterazioni di successo ma che non porta un mondiale a Tokyo dal 2007 (con James Toseland). La Casa dell'Ala Dorata ha fin qui sviato gli sguardi indiscreti sfruttando l'onda lunga della RCV1000R e ritardando la presentazione a tempo indeterminato.

Inizialmente le voci di corridoio (smentite poi dalla stessa Honda) davano la supersportiva pronta a mostrarsi al pubblico dell'EICMA e poi a Sepang in occasioni dei test della MotoGP, ma i cambiamenti regolamentari tuttora in corso nel campionato Superbike hanno probabilmente spinto i vertici giapponesi ad attendere ulteriori sviluppi (soprattutto dal punto di vista dell'omologazione) prima di pianificare le prossime mosse.

Scelta apparentemente azzeccata, dal momento che le modifiche riducono la quantità minima di moto da produrre senza però fissare alcun tetto al prezzo di listino. In altre parole, e soprattutto per i Costruttori più grandi, c'è la possibilità di produrre un semi-prototipo o serie limitata dai costi proibitivi (per i più) e schierarla in griglia, con buona pace del concetto di "derivata di serie".

Nel caso di Honda, il 2014 sembra marcare il momento opportuno. Ed ecco che il sito spagnolo Solomoto ha diffuso una serie di immagini di Google Patents relative ad una domanda di brevetto per un motore a raffreddamento a liquido con pompa dell'acqua montata sulla testa del primo cilindro ed azionata dall'albero a camme (una configurazione già impiegata in MotoGP).

Che il motore sia erede della MotoGP, lo dimostrano soprattutto l'angolo di 90º del V4 e la sua inclinazione rispetto alla verticale, quasi a 45º, che dovrebbe riprodurre geometrie e baricentro della RC213V. Altri particolari in comune sono la testata stretta e la profondità della coppa dell'olio, posizionata sotto al carter. In realtà, la schematizzazione assomiglia ancor di più al propulsore della RCV1000R "open", del quale sembra un semplificazione. Cambia solo la forma del carter dal lato sinistro (dove c'è il volano), ovale anziché tondo.

Resta da capire se il progetto (datato marzo 2012) sia un semplicemente un "blueprint" della "open" o sia destinato alla produzione di serie. Nel secondo caso, la ciclistica della CBR mostrata nello schema non sarebbe adatta ad alloggiare un motore dalle specifiche sopraindicate, e si tratterebbe dunque di un nuovo modello. A questo proposito, sarebbe logico aspettarsi una cilindrata "piena" da 1000cc, potenze intorno ai 200 cavalli, ed un prezzo ben superiore ai 50mila euro (sulla falsariga di quanto accade con la Panigale Superleggera). Si tratterebbe insomma di un "prototipo di serie", che potrebbe essere prodotto in quantità limitate ma sufficienti per aggirare la politica della riduzione dei costi. Come hanno mostrato le recenti polemiche sui concetti Open vs. Factory: regola che fai, cavillo che trovi.



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