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L'american dream di Erik Buell al Motodays

LIVE - Al Motodays di Roma, la casa fondata dal leggendario Erik mostra il suo modello, anche in versione SBK

Moto - News: L'american dream di Erik Buell al Motodays

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Erik Buell è il protagonista di una di quelle storie a lieto fine nel mondo delle due ruote. Un artigiano, un amante delle moto che aveva dato vita alla sua piccola azienda di prodotti e moto particolari, dal sapore a stelle e striscie, ma che era riuscito a crearsi una sua dimensione sempre più di vasta scala grazie anche all'egida di Harley Davidson, quando la factory di Milwaukee decise di prenderla sotto la sua egida.

Una continua ascesa quella della piccola casa di Erik - ex ingegnere Harley - in grado anche di affermarsi nel campionato AMA americano, nella neonata categoria Daytona, grazie alla 1190 RS e, sopratutto, il talento di Danny Eslick. Una favola che sembrava finire nel 2009, quando Harley-Davidson decise di chiudere la 'divisione Buell lasciando gli appassionati con un pugno di mosche in mano. Ma Erik Buell è un tipo caparbio e, una volta riacquistato il marchio, dichiarò di voler produrre una propria Superbike. Parole che potevano perdersi nel vento, ma così non è stato.

La 1190 RX è oramai una realtà consolidata, pronta per entrare a piccoli passi nel mercato europeo, anche attraverso le competizioni. Il modello di serie mostra un bicilindrico a V di 72° da 1190 cc in grado di sviluppare 185 CV a 10.600 giri/min ed una coppia massima di 138 Nm a 8200 giri/min. Le misure di alesaggio per corsa sono rispettivamente di 106 x 67.5 mm e l’alimentazione è elettronica. Cambio a sei rapporti e trasmissione finale 16/41 con una catena 520 Z. Il telaio - che funge anche da serbatoio per la benzina - ed il forcellone sono in alluminio, mentre la sella ha un'altezza da terra di 826mm. Caratteristica che risalta subito agli occhi è sicuramente l'impianto frenante, con un disco singolo perimetrale da 386 mm che lavora simbioticamente con una pinza ad 8 pistoncini. Al posteirore troviamo un disco da 220mm con pinza a doppio pistoncino. Sul comparto ciclistico, ricordiamo che la versione di serie monta delle forcelle Showa.

Nel mondo delle competizioni, la compagine americana mostra una grande filosofia cosmopolita: la struttra tecnica è affidata all'estro e all'esperienza italiana, con il team Hero EBR capitanato dal nostro Giulio Bardi, mentre i capitali dello sponsor Hero, sono indiani. Per il momento il progetto di Eirk Buell ha mostrato di essere ancora ad uno stato embrionale a Phillip Island. Come però ci aveva raccontato Giulio Bardi in Australia, attendiamoci evoluzioni a partire dalla tappa di Aragon.


GALLERY EBR MOTODAYS 2014


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