Ducati: le Factory l'eccezione, non noi

Parla Ciabatti: "stiamo semplicemente rispettando il regolamento. Factory2? Stiamo valutando"

Ducati: le Factory l'eccezione, non noi

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La Ducati in questo inverno si è trovata sotto i riflettori, da una parte per i miglioramenti in pista dall’altra è stato il bersaglio della Honda. La Casa di Tokyo sta facendo fronte compatto contro Borgo Panigale, accusandola di avere tradito lo spirito della Open. Come se la situazione non fosse già abbastanza intricata, Dorna ha tirato fuori dal cappello la proposta di una Factory 2, via di mezzo tra le due sottoclassi. In caso di podi ripetuti o vittoria, chi è schierato nella Open si vedrebbe togliere un litro e mezzo di benzina e tre motori.

In Ducati fra i tanti test che li vedono coinvolti (sono appena terminati quelli di Phillip Island e domani si ricomincerà in Qatar) difendono le loro scelte per bocca di Paolo Ciabatti, Direttore del Progetto MotoGP. “Non ci sembra di avere mai tenuta segreta la nostra decisione e i suoi motivi – spiega – Ci siamo semplicemente attenuti al regolamento che offriva due opzioni e abbiamo scelto quella per noi meno restrittiva, considerando il lavoro che dobbiamo fare”.

Vi si accusa di non attenervi allo spirito della Open, quello di avere moto più economiche in pista.

Non voglio entrare in polemiche, mi limito ai fatti. Vorrei capire dove è scritto che la Open sia una categoria ‘low cost’. Capisco invece le preoccupazioni del promoter che con un software unico vuole evitare fughe verso l’alto da parte dei costruttori che hanno per forza di cose più risorse tecniche e finanziarie. Il suo intervento è indirizzato a far sì che l’elettronica non abbia costi insostenibili per i team cosiddetti privati, in modo da non svantaggiarli”.

Però Ducati è una Casa e corre nella Open.

Come ho detto, noi ci atteniamo a un regolamento pubblicato mesi fa e non c’è scritto da nessuna parte che la Open sia riservata ai ‘privati’. In verità, anzi, per come sono scritte le regole, l’eccezione non siamo noi ma i team Factory, che possono sviluppare un proprio software sottostando a limitazioni per carburante e motori”.

Sull’elettronica, si dice che grazie a voi quella Open si sia troppo evoluta. È vero?

Anche in questo caso gli accordi erano chiari e se ne è parlato in tutte le riunioni. Il software unico è un prodotto in continua evoluzione e chiunque lo usi può fare richiesta di particolari aggiornamenti. Tocca a Dorna valutare la fattibilità delle modifiche e accettarle. Le condizioni sono che se l’aggiornamento non è di carattere generale i costi sono a carico di chi ha fatto la richiesta e inoltre viene messo a disposizione di tutti. Non mi sembra ci sia nessuna sorpresa era tutto chiaro dall’inizio”.

Qual è la vostra posizione sulla Factory 2? Ezpeleta ha dichiarato che siete d’accordo.

“La MSMA ci ha informati di questa proposta che ci è arrivata da pochissimo tempo. Stiamo ancora valutandone tutti gli aspetti, per il momento non possiamo dire come potrebbe influire, anche da un punto di vista tecnico, questo cambiamento”.

C’è un certo interesse nei vostri confronti, vuol dire che gli avversari incominciano a temervi?

Non credo che siano preoccupati delle nostre prestazioni per i loro team ufficiali, piuttosto per quelli Open che usano le loro moto. Ci ha fatto comunque piacere avere avuto riscontri positivi sia nei test di Sepang 2 che in quelli di Phillip Island. Il nostro obiettivo è quello di tornare protagonisti, i piloti sono fiduciosi ma sappiamo che abbiamo ancora problemi da risolvere, come quello del sottosterzo”.

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