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SBK, Ducati e Suzuki: la mischia si allarga

Statistiche da Phillip Island: Laverty primo a vincere back-to-back dal 1997-98

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I numeri raramente bastano a tracciare tutte le sfaccettature di una storia, o evento agonistico che sia. Tuttavia, con un mese abbondante a separarci dalla seconda gara in calendario (ma non si poteva fermarsi in Malesia sulla via del ritorno?), vale la pena di riflettere su alcune statistiche della Superbike dopo l'esordio a Phillip Island.

La tappa australiana ha confermato quanto già evidenziato durante i test invernali: un po' a causa del nuovo regolamento, un po' grazie ad alcuni cambi di casacca, l'equilibrio al vertice è aumentato rispetto allo scorso anno. Per una Casa che ha abbandonato in forma ufficiale (BMW), ce ne sono tre (Ducati, Honda e Suzuki) che hanno alzato la posta dopo un anno a perdere, ed il livello è quantomai bilanciato. Partendo da Ducati, Giugliano (secondo in griglia) ha riportato la Panigale in prima fila dai tempi del Nürburgring (pole di Badovini sul bagnato). Sull'asciutto, la moto emiliana vi mancava da un anno esatto (Checa, pole position a Phillip Island). Se aggiungiamo il giro veloce in gara di Davies (impresa mai riuscita in tutto il 2013, l'ultima occorrenza risale a Magny Cours nel 2012 con Guintoli e Giugliano), sembrano esserci tutti i presupposti per un ritorno della bi-cilindrica agli antichi fasti tra le derivate di serie.

Ha fatto anche meglio Suzuki, che con la vittoria di Laverty in Gara 1 ha interrotto un digiuno lungo tre anni (ultima vittoria, con Leon Haslam, a Kyalami nel 2010) e 94 gare in tutto. L'irlandese, che ci ha messo indubbiamente del suo, è il primo pilota a vincere due gare consecutive tra un campionato e l'altro (fu primo anche a Jerez nel 2013), e per di più su moto diverse, dai tempi di Carl Fogarty nel 1997-98. A testimoniare il ritorno della GSX-R, anche la prestazione in qualifica, dove entrambi i piloti hanno chiuso nella Top 5. Non succedeva, ancora una volta, dal 2010 (sempre a Phillip Island, con Haslam in pole position e Guintoli quinto).

Si è interrotta invece una striscia positiva in qualifica per Kawasaki, da Silverstone 2013 con almeno una moto nella Top 5 in griglia. Complice anche la caduta di Sykes nella SP2, che ha marcato il peggior risultato in qualifica (8º posto) per un campione in carica dai tempi di Toseland nel 2005 (13º). "Mr. Superpole" avrà modo di rifarsi, ma comunque l'onore della "verdona" è stato riscattato in gara. A Phillip Island, Kawasaki non metteva due moto sul podio dai tempi di Scott Russell e Anthony Gobert (1994, entrambi alle spalle di Fogarty).

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