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MotoGP, Dovizioso: la migliore Ducati mai guidata

"Finalmente posso frenare al limite, ma la GP14 ancora non curva. Open e Factory? Sono simili"

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La Ducati ha deciso e Andrea Dovizioso, sincero come sempre, lo aveva anticipato a GPOne l'8 gennaio scorso, in tempi non sospetti. Il terzo tempo ottenuto da Dovi è il migliore mai ottenuto dal pilota forlivese su questa pista, e l’ha portato a meno di un decimo di secondo dai due piloti più veloci dei test, Rossi e Pedrosa. Anche Crutchlow ha mostrato notevoli progressi nel corso dei tre giorni, ed ha potuto familiarizzare ancora di più con la moto con la quale correrà la sua prima stagione in Ducati.

"E’ bello essere lì davanti, è frutto del lavoro fatto in questi due test - ha sottolineato Dovizioso - A parte il tempo più veloce che abbiamo fatto nella mattinata col fresco, siamo migliorati anche di passo. Possiamo forzare di più in frenata ed essere più veloci in inserimento e questo ci permette essere più vicino ai primi. Questo non vuol dir che in gara possiamo essere là davanti perché la moto ancora non riesce a girare velocemente come le altre. E’ un aspetto che dobbiamo migliorare ma non era in programma di farlo in questi test. Il materiale che abbiamo portato serviva solo a fare prove di set-up".

Quanto è stato importante anche dal punto di vista emozionale il tempo che hai realizzato.

"Per tutto, ma soprattutto perché è la conferma del lavoro che abbiamo fatto: i tempi non vengono a caso.  Stamattina ho fatto un bel giro ma vuol dire che la moto mi permette di farlo. Inoltre stiamo usando le gomme  del 2014, con le quali tutti stiamo facendo fatica. Sono contento dopo questi due test: non mi aspettavo di fare così bene nel primo test e di fare questi tempi nel secondo perché la pista è un po’  più lenta rispetto a Sepang1. Quindi credo che noi abbiamo migliorato più degli altri. Possiamo frenare molto forte ed entrare più forte… purtroppo ancora non riusciamo a far girare la moto come dovrebbe e questo ci condizionerà in gara".

I risultati di Aleix Espargaro, fanno pensare che la scelta Open sia valida.

"Bisognerebbe entrare molto nel dettaglio. Nei test si vedono certi valori e in gara possono cambiare. Credo che quando andremo in Qatar i piloti che erano davanti l’anno scorso saranno ancora davanti. Poi è probabile che saremo tutti più vicini ma non credo che l’inizio sarà così diverso dagli altri anni".

Hai fatto il tuo miglior tempo in configurazione Factory, ma anche con il software Open sei andato bene.

"Nella mattina il tempo l’ho fatto con la Factory perché dovevamo fare delle comparazioni. La simulazione invece l’ho fatta con la Open. Non c’è troppa differenza. In realtà non mi era stato chiesto di fare una simulazione. Ho spinto io per fare tot giri perché l’esperienza che ho me lo ha insegnato. E infatti, come è successo anche oggi, ogni volta che fai più di otto giri vedi tanti aspetti che, a fare solo due o tre giri tirati di seguito, non vengono fuori".

La Yamaha si lamenta del decadimento delle prestazioni. La Ducati com'è messa?

"Sono contento del passo, sono calato ma non più di tanto. Non siamo tra i più veloci ma siamo migliorati in maniera enorme, i tempi che abbiamo fatto sono veri, è la realtà della velocità che abbiamo. Sono convinto, però, che finché non riusciamo a far girare la moto, in gara non riusciremo davvero a fare questa differenza che abbiamo fatto con i tempi. Cioè noi possiamo frenare molto più forte, possiamo entrare col freno tirato, addirittura ho riprovato le sensazioni di una frenata al limite, quando si alza dietro, e posso tenere il freno in mano e fermarmi, cosa che l’anno scorso non era possibile. Quindi questo mi permette di andare più forte. Ma nel momento che vado dentro e lascio i freni, la linea è la stessa dell’anno scorso. E quella è sbagliata, nel senso che la moto non gira. Quindi dobbiamo essere positivi, e lo siamo, per il lavoro che è stato fatto in così poco tempo. Ma in funzione gara la cosa è un po’ più complicata. I tempi che ho fatto in simulazione sono molto positivi perché nello stesso momento girava Dani e non girava molto più forte. Certo aveva un altro passo ma ci sta, ci sta tutta. Finché non possiamo far girare la moto non possiamo stare la davanti anche se in prova o in un’uscita di due o tre giri siamo a pochissimo. Ma non è la realtà secondo me".

Quali sono i dati positivi e negativi delle due configurazioni, fattori e Open?

"I controlli elettronici nella Open non funzionano altrettanto bene come nella nostra Factory, in ogni caso vedremo che margini di miglioramento ci saranno. Detto questo sono contento di quello che abbiamo fatto finora.  Vi ricordo che la Malesia è una delle piste peggiori per noi".

Quindi c’è curiosità di andare in Australia.

"Si, assolutamente, anche se non la considero una pista giusta per fare dei gran test dato che è davvero molto particolare. Però è assolutamente dissimile da questa quindi per noi sarà importantissimo vedere come si comporta la nostra moto in una condizione completamente diversa".

 

 

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