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MotoGP, Ducati: Dovi e Iannone provano la Open

Dovi: "elettronica inferiore alla factory". Iannone: "per ora nessun vantaggio"

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Il momento tanto atteso è arrivato: a Sepang, Andrea Dovizioso e Andrea Iannone hanno effettuato la prima presa di contatto con la Ducati Open (già in dotazione a Yonny Hernandez). I responsi sono stati, manco a dirlo, diversi fra loro. Se "Dovi" ha girato su tempi pressoché identici con entrambe le configurazioni a disposizione, Iannone ha preferito la moto factory.

"Ci sono dei controlli elettronici diversi e non funzionano bene come la factory – è la prima analisi di Dovizioso – Domani faremo altre prove, poi vedremo. Bisogna capire su cosa possiamo lavorare, perché lì sei abbastanza limitato sotto quel frangente".

Secondo il forlivese, a prescindere, "la giornata di oggi è stata positiva, anche se la pista non è ancora veloce come nei primi test. I tempi contano fino ad un certo punto, ma è sempre importante fare il paragone con gli altri e possiamo dire di esserci avvicinati. In questi due giorni sono migliorate diverse cose, ben oltre quanto mi sarei aspettato".

A questo punto bisogna lavorare sui piccoli dettagli.

"Faremo un lavoro di rifinitura a livello di setup visto che in questo momento non c'è materiale nuovo in arrivo. Non me lo aspettavo, ma il miglioramento c'è stato. Nei momenti più caldi della giornata, quando tutti girano con le gomme usate, abbiamo girato stabilmente sotto i 2'02'', come i migliori. Questo non vuol dire che abbiamo il passo dei primi, perché non credo possiamo mantenerlo. Comunque siamo lì come tempi, e non mi sarei aspettato questi miglioramenti. Non so ancora quanto margine ci sia, di sicuro sono rimasto sorpreso in positivo".

Un po' meno Andrea Iannone, che ha concluso la seconda giornata di prove della MotoGP a Sepang all'undicesimo posto (+1.134). La sua è l'ultima Ducati factory in griglia. Per Iannone "è stata una giornata un po' complicata, ma comunque positiva. Siamo stati più veloci rispetto a ieri, ed ho avuto sensazioni positive. Il processo di lavoro sulla GP14 non è terminato, voglio innanzitutto adattarla alle mie esigenze in frenata, che è dove perdo di più".

Oltre alla lunga pausa pranzo (dove il circuito ha raggiunto temperature torride), il team Pramac ha prolungato l'assenza dalla pista a causa di un problema tecnico.

"Abbiamo avuto un inconveniente al motore, sono stato fermo tre ore poi siamo riusciti a capirne le cause e sono ripartito. Insieme alla squadra, stiamo seguendo un percorso di personalizzazione della moto. Abbiamo provato tutti i componenti a Sepang I, ed ora dobbiamo solo cercare di metterla a posto. Manca un po' il feeling, ma comunque non siamo lontani. Va molto meglio rispetto agli scorsi anni".

Sulla Open, l'abruzzese non si sbottona. Per ora, la priorità resta quella di sistemare una GP14 che, per quanto più vicina alla concorrenza rispetto alla sua antenata di un anno fa, ha ancora qualche problema.

"Fino ad oggi non ne avevo sentito parlare molto – si è schermito l'abruzzese – Mi è stata portata questa moto, e l'ho provata per qualche giro, ma non ho trovato vantaggi per il momento. Sono andato molto più piano rispetto a quanto faccio di solito con la factory, non ho girato molto, e l'elettronica è ancora da sgrezzare. Inoltre, finché non si dichiara apertamente la scelta della configurazione, non possiamo girare con le gomme più morbide create appositamente. Domani comunque continueremo".

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