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MotoGP, Ducati, Dovi: stiamo riducendo il gap

"Un tempo così non viene per caso". Iannone: "Un bel segnale"

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Il quarto tempo (+0.181) di Andrea Dovizioso su Ducati nei test di Sepang non fa di per sé gridare al miracolo, ma se si considera che Lorenzo, Pedrosa, e Rossi hanno chiuso alle sue spalle, è lecito aspettarsi almeno un sorriso sul volto del solitamente imperturbabile forlivese. Il suo miglior tempo nei primi test fu di settimi decimi più veloce di quello odierno, ma che ben comincia…

"Sono andato forte, semplicemente perché abbiamo provato un setup di telaio ed elettronica diverso – ha raccontato "Dovi" – Piccole modifiche, che mi hanno consentito di forzare di più in frenata, ed alla fine hanno fatto la differenza. Questo senza nemmeno fare il tempo perfetto, perché il mio best è al secondo giro, quando la gomma nuova perde comunque qualcosa".

A onor del vero, Dovizioso ha sempre gradito il tracciato malese, ma "per Ducati questa è la pista peggiore", ha commentato. "Perché manca il grip. Io me la cavo bene qui, ma i prossimi test su altre piste, dovunque siano, saranno ancora più veritieri". Magari in sella ad una Ducati Open? "Ne parleremo nei prossimi giorni", il commento stringato.

La velocità sul giro secco è una cosa, quella sulla distanza di gara un'altra. Il pilota Ducati, pur riconoscendo i passi avanti fatti durante l'inverno, preferisce restare con i piedi per terra.

"Finché non riusciremo a migliorare il sottosterzo della moto, la nostra competitività sulla distanza non cambierà troppo. Questo perché dobbiamo uscire dalle curve con più angolo, consumando di più la gomma. Ma partiamo con un livello più alto dell'anno scorso, tempi così non vengono per caso. Io poi non sono un pilota da 'giro secco'…"

Eppure, chiudere a distanza così ravvicinata dagli avversari "fa capire che c'è margine di miglioramento, facendo delle modifiche con una logica. Non proviamo solo per provare, e stiamo migliorando anche per questo motivo".

Non sono mancati i commenti sull'ipotetica possibilità per Marquez di provare in Qatar.

"È vero? Non sarebbe bellissimo. Già non sono d'accordo che gli ufficiali vadano in Australia ed i privati in Qatar. Sarebbe un vantaggio, ma tanto non mi gioco il mondiale con lui".

Più indietro Andrea Iannone, che ha girato su riferimenti pressoché identici a Cal Crutchlow, chiudendo con il dodicesimo tempo (+1.486).

"Come tempo non velocissimo, ma ho usato solo due gomme posteriori in tutta la giornata – ha giustificato il pilota abruzzese, con due moto factory nei box – Oggi ci siamo concentrati su prove ed esperimenti per conoscere meglio le reazioni della moto, comunque come prima giornata è stata positiva. Il tempo di Dovi? È un bel segnale. Vuol dire che ci posso arrivare".

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