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SBK, Gara 2: Laverty rompe, Guintoli vince

La bandiera rossa accorcia la gara. Kawasaki sul podio, Giugliano 4°, Melandri sbaglia (8°)

Gara 2: Laverty rompe, Guintoli vince

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Dopo la vittoria di Gara 1, nella seconda la Suzuki ha tradito Eugene Laverty che ha visto i suoi sogni di gloria scomparire in una nuvola di fumo bianco. Come se non bastasse, la rottura del suo motore ha costretto i commissari ad esporre la bandiera rossa a 7 giri dalla fine e a consegnare la vittoria su un piatto d’argento a Guintoli, che in questo modo si è anche portato davanti a tutti nel mondiale. Il francese ha addolcito il weekend dell’Aprilia, che invece non ha potuto contare su Melandri che si è estromesso dalla lotta per il primo posto da solo, con un errore in staccata.

Ho provato a fare una gara più intelligente rispetto alla prima gara – ha detto Sylvain - Le temperatura erano più alte e la situazione diversa dalle prove. Ho spettato e controllato avversari e poi ho avuto un po’ di fortuna”. Guintoli guida ora la classifica con 41 punti, 10 in più di un ottimo Baz (secondo davanti al compagno di squadra Sykes) e 13 di Melandri (8°). Quarto posto in Gara 2 e anche in classifica per Giugliano, mentre Sykes con un podio ha riscattato l’opaca prestazione della prima manche. Nelle Evo la lotta è tra Salom e Canepa, con Niccolò 11° dietro allo spagnolo.

LA GARA – Guintoli non sbaglia la partenza e gira alla prima curva davanti a Giugliano e Melandri, che passa il ducatista dopo un paio di curve. Li inseguono Baz, Rea, Laverty. Baz scatenato all’inizio, si porta al secondo posto mentre Marco incomincia una scaramuccia con il pilota della Honda.  Scatenato anche il vincitore di gara 1 che passa Melandri come anche Baz e Rea ma il gruppo è molto compatto fino al nono posto, con anche Davies, Haslam e Sykes.

Al quinto giro, con Guitoli e Baz che fanno il passo, Giugliano salta Melandri e si porta al quinto posto dietro a Rea e Laverty. Due tornate dopo è il pilota Kawasaki a mettersi i testa e subito Laverty passa Guintoli, seguito anche da Rea, intanto Melandri di porta alle spalle del compagno di squadra, davanti a Giugliano e Davies, mentre Sykes sembra staccarsi.

Laverty si mette davanti a tutti all’ottavo giro e poco dopo Melandri fa un lungo al tornantino, rientrando i pista 14° e dicendo addio ai sogni di vittoria. Intanto Eugene cerca di alzare il ritmo con Baz e Guintoli alle calcagna, prova a mettersi all’inseguimento Sykes, che guida il secondo gruppo davanti a Giugliano, Davis e Rea e Haslam che si scambiano le posizioni spesso e volentieri.

A metà gara, i gruppi sono delineati: davanti ci sono Laverty, Baz e Guintoli, a circa due secondi Sykes co Giugliano, altri due secondi e ci sono Rea e Haslam, poi staccato Davies a cui inseguimento c’è Melandri. All’inizio del 13° giro Guintoli sfila Laverty sul rettilineo assistito dalla potenza dell’Aprilia, intanto Giugliano cerca di stare attaccato al campione del mondo che lentamente si avvicina al trio di testa, approfittando anche dei sorpassi tra Laverty e Baz .

Il colpo di scena a sette giri dalla fine, con il motore della Suzuki si Laverty che si rompe in una grande fumata bianca spargendo olio in pista, costringendo i commissari ad esporre la bandiera rossa e a mettere fine alla gara. Si è percorsa la distanza minima da regolamento e non si riparte: primo Guintoli, sul podio con Baz e Sykes, con Giugliano quarto, poi Rea, Haslam, Davies, Melandri, Elias e Salom, con la prima Evo, davanti a Canepa. Andreozzi 17° davanti a Corti.

 

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