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MotoGP, Caso Ioda: Petrucci in Qatar, Camier a rischio

Problemi di sponsor, niente test in Malesia. "Se le cose non si risolvono, pronto a lasciare"

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In questa fine di inverno in MotoGP c’è un illustre desaparecido, l’Aprilia, e con lei il team Iodaracing che avrebbe dovuto portare in pista le moto di Noale in configurazione Open. Il condizionale è d’obbligo perché, anche se il prototipo è pronto nel Reparto Corse veneto, non è mai sceso in pista. Non c’era ai primi test di Sepang, non ci sarà ai secondi della prossima settimana e lo vedremo solo in Qatar.

L’accordo tra Aprilia e Giampiero Sacchi sembrava ormai concluso nelle scorse settimane, ma poi l’unica cosa che ha colpito è il silenzio. A Noale le bocche sono cucite e si trincerano dietro un ‘no comment’, mentre la squadra ternana non ha ufficializzato i suoi programmi. La risposta, per un certo verso semplice, è comune ormai nella MotoGP, manca lo sponsor e quindi i soldi per mettere in piedi la stagione. Came si è tirata indietro e al momento non sembrerebbe esserci nessuno a sostituirlo.

In queste condizioni, il futuro dei due piloti è quantomeno incerto. Danilo Petrucci dovrebbe essere confermato e, appunto, salire sull’Aprilia Open a Losail nei test di marzo, mentre Leon Camier è molto più a rischio e probabilmente dovrà cercare un’altra sella, se ci riuscirà considerato che ormai posti liberi non ce ne sono né in MotoGP né in SBK. In soccorso di Iodaracing è intervenuta Dorna che è riuscita, almeno per il momento, ad appianare la situazione e garantire una moto per i test di Losail.

I meccanici sono stati a Noale e le casse sono partite per il Qatar – assicura Petrucci – Finalmente potrò salire sulla moto. Purtroppo ci sono stati problemi legati allo sponsor e non abbiamo potuto essere in Malesia. Sarò costretto a guardare ancora una volta i test da casa, è come quando ti invitano a una festa piena di belle ragazze e tu non ci puoi andare”. Danilo cerca di tenere il morale alto, ma per il momento ha potuto provare solo la RSV4 in configurazione SBK a Valencia nelle scorse settimane, mentre il collaudatore Hoffman si è concentrato sulla nuova elettronica Marelli. “Almeno ho avuto la consapevolezza di essere in buona forma, ho girato più forte del giro più veloce in gara – si consola – E gli ingegneri Aprilia hanno potuto lavorare sui dati raccolti”.

Il tempo perso peserà sicuramente, anche se al momento, almeno, sembra scongiurata l’ipotesi di non prendere parte neanche al campionato. “Sono sicuro che ce la faremo, o almeno lo spero – incrocia le dita Danilo – Dopo essere scesi la prima volta in pista sarà più facile continuare piuttosto che fermarsi. Poi prenderò le prime tre gare come dei test, non posso illudermi ma confido molto nell’Aprilia”. La situazione che si è venuta a creare alla fine scontenta tutti: la gente che lavora per la squadra e ha rischiato (o rischia) di perdere il lavoro, la MotoGP che perderebbe una Casa prestigiosa come Aprilia e un giovane talento come Danilo che potrebbe rimanere a piedi.

Quest’inverno mi sono allenato molto – garantisce – Due anni di MotoGP mi sono serviti anche per capire i miei sbagli, anche nella preparazione.  Sono seguito da un dietologo e da uno psicologo, vado spesso sulla moto da enduro, ho deciso di fare il pilota ‘vero’”. Petrux sa che salire su un’Aprilia potrebbe essere una grande occasione dopo due anni su moto non competitive. Allo stesso tempo è realista: “non mi interessa partecipare per arrivare ultimo. Come sono entrato in MotoGP dalla porta di servizio, sono pronto ad andarmene”.

La speranza è che nelle ultime settimane prima della partenza del campionato Sacchi (che non siamo riusciti a contattare) possa trovare la copertura economica per la stagione. Il rischio è quello di perdere in un solo colpo un pilota, una Casa e una squadra italiani.

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