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Viaggio nella tecnica della Monster 1200

Ecco come la Ducati ha riprogettato un classico per mantenerlo tale

Moto - News: Viaggio nella tecnica della Monster 1200

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Non si riscrive la storia, al massimo la si rilegge. Per comprenderla appieno, e farla capire anche a chi non c'era, al momento degli avvenimenti, ci vogliono però dei buoni maestri.

Secondo noi in Ducati, quando hanno ripreso fra le mani il progetto della Monster, datato 1992 - fu presentata al Salone di Colonia - lo sono stati.

Cos'era, infatti, e cosa doveva rimanere la creatura di Galluzzi a distanza di vent'anni.

Sicuramente una moto con un suo design definito, una evoluzione di un modello di successo. Stile Porsche.

E poi una moto eclettica, con tutto ciò che serve, ma niente di più.

Ma poi, soprattutto, doveva essere una Monster, nella guida, nell'anima, ma evoluta. Perché tutto cambia e, sperabilmente, migliora.

Con queste tre idee in mente - una rotta ideale da seguire - è nata a Borgo Panigale la Monster 1200, subito seguita dalla sua versione 'S'.

Spinta dall'ottimo Testastretta 11° che eroga nella sua versione S 145 cv, l'ultima nata è ottimamente motorizzata.

"Non volevamo farla con un motore supercattivo - ha detto Claudio Domenicali - non volevamo una Streetfighter, ma far si che l'erogazione fosse corposa, morbida, rotonda".

IL PRIMO SGUARDO - Il risultato è una moto estremamente versatile, pensata per far trovare il pilota immediatamente a suo agio. La si guarda, la Monster 1200, e si capisce immediatamente che è della famiglia.

Il telaio in traliccio, rosso o bronzo per la Monster bianca, abbraccia stretto il motore fissato direttamente alle teste, stile Panigale.

Il serbatoio, più capiente del precedente (17,5 l) è in lamiera d'acciaio, gonfio come un culturista che mostra i muscoli.

Una immagine amplificata dal faro, tozzo e largo che ricorda il collo di un pesista, mentre il manubrio, quasi dritto, snellisce l'insieme.

Il resto è la fuga della sella, che si intuisce corposa, e del codino, minimalista.

ERGONOMIA E CICLISTICA - Una moto di questo tipo, però, non deve essere solo bella: si deve anche guidare. Storicamente la Monster non è mai stato un agnellino, così a Borgo Panigale si sono dati da fare per migliorarla senza snaturarne il carattere. Un lavoro di fino eseguito con un interasse allungato di 60mm, per migliorare la stabilità ed il comfort e riposizionando il manubrio più in alto di 40mm e ravvicinandolo al pilota di altri 40mm.

Anche la sella ha subito un attento esame. Grazie ad un pratico meccanismo  dall'altezza standard i 810 mm può essere abbassata sino a 785mm. L'altezza sella può arrivare sino a 745mm, la più bassa di sempre per Ducati, grazie a due selle ribassate. Come se non bastasse è disponibile, anche questa come accessorio una sella rialzata di 20mm.

Nella sua versione standard la Monster 1200 dispone di una forcella Kayaba da 43mm, completamente regolabile con monoammortizzatore Sachs al posteriore con regolazione del prevarico molla e freno idraulico in estensione. La Monster 'S', invece, ha una coppia di Ohlins: all'anteriore una forcella con steli da ben 48mm con trattamento TiN, mentre il mono posteriore ha il serbatoio 'pigi back' integrato.

Il mono è fissato direttamente sul cilindro verticale con un cinematismo progressivo.

Per completare la dinamica del veicolo il peso è stato leggermente spostato all'indietro per favorire la maneggevolezza, mentre l'angolo di sterzo è stato aperto per compensare ed ottenere una migliore stabilità.

Stabilità che in frenata fa paura: l'impianto è quello Brembo montato sulla Panigale, solo con diverse pasticche, meno 'pronte' nell'attacco. I due dischi semiflottanti da 330mm con pinze monoblocco Brembo M50 ad attacco radiale con 4 pistoncini, pompa radiale con ABS ) MP di serie sono da riferimento.

Sulla ruota posteriore c'è un disco singolo da 245, pinza a due pistoncini e ABS 9MP di serie. Un po' lunga la corsa del pedale. La Monster normale invece utilizza dischi da 320mm con pinze radiali Brembo M4-32.

Le due versioni si differenziano anche per i cerchi: 3.50 x 17 e 6.00 x 17 rispettivamente in lega leggera a 10 razze e a tre razze a Y. In entrambe le versioni gli pneumatici sono Pirelli Diablo Rosso II da 120/70 e 190/55.

MOTORE - Beh, qui siamo all'eccellenza tecnica. Si è partiti da quello della 1198 Superbike, addomesticandolo un po'. Un risultato ottenuto modificando l'incrocio delle valvole da 41° (tipico di motori che ruotano sempre ad alti regimi) ad 11°. Il corpo farfallato, da 53mm è nuovo, mentre la frizione è in bagno d'olio. La abbiamo strapazzata su una incredibile stradina con strettissimi tornanti in discesa dove si faceva fatica a voltare in prima: non ha mollato.

I condotti di scarico, con catalizzatori, fanno parte di un impianto 2-1-2.

Il motore eroga 145 cv a 8750 giri (135 nella versione normale) con una coppia di 12,7 kgm.

Un cenno alla manutenzione: la registrazione delle valvole è prevista a 30.000 Km.

 

 

 

L'ELETTRONICA - I nuovi Monster 1200 e 1200 S utilizzano entrambi la tecnologia dei Riding Mode con il sistema ABS a tre livelli e il DTC a 8 livelli.

Se il livello 1 dell'ABS adatta l'intervento a prestazioni sportive e non prevede l'attivazione del meccanismo antisollevamento del posteriore, il livello 2 offre lo stesso tipo di intervento ma con attivazione dell'anti-sollevamento. Al livello 3 corrisponde il massimo grado di intervento.

Il Ducati Traction Control è invece in grado di controllare il pattinamento della ruota posteriore, consentendo di scegliere fra 8 profili. Il livello 1 corrisponde al minimo grado di intervento, l'8 a quello massimo.

I livelli di DTC sono preimpostati per ognuno dei tre Riding Mode, ma possono essere personalizzati. Esiste ovviamente l'opzione 'Default' per riportare tutto alle condizioni originali.

Ovviamente a seconda del Riding Mode impostato cambia l'aspetto del cruscotto, che è pensato per dare le informazioni utili per ogni diverso utilizzo.

Con URBAN il display adotta una configurazione minima. L'informazione più evidente è la velocità della moto, e l'orario.

In TOURING ha maggiore spazio il contagiri digitale, tachimetro e, nella parte bassa, ora, temperatura del motore, livelli DTC e ABS e non mancano contaKm percorrenza in riserva e il consumo medio.

Con SPORT il display adotta la configurazione 'Track', presentando solo le informazioni finalizzate alla guida sportiva. Ci sono anche i tempi sul giro con visualizzazione degli ultimi 30 registrati con velocità e regime massimo raggiunti!

Disponibile bianca o rosso la Monster 1200 S costa 15.990 Euro, la Standard, solo rossa, 13.490.

 

 

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