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MotoGP, Lorenzo: la Yamaha è diventata difficile

Le cause la riduzione dei consumi e il seamless: "la M1 adesso è nervosa, c'è molto da lavorare"

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Se una parte del box Yamaha ride, l’altra è in apprensione. Jorge Lorenzo non si aspettava di iniziare la sua stagione con un quarto posto, quasi otto decimi da Marquez e tre dal suo compagno di squadra. Se il maiorchino aveva finito la stagione con due vittorie nelle ultime due gare, “nel miglior modo” ammette, il primo giorno di Sepang non gli ha sorriso. “Puoi anche passare tutto l’inverno in palestra, ma quando Sali su queste moto è tutto diverso – spiega – Oggi non riuscivo a fare più di tre giri di fila, fisicamente”.

Non è solo una questione di allenamento, c’è qualcos’altro che ha rotto l’equilibrio tra Jorge e la M1. La causa va ricercata nei regolamenti, che prevedono un litro in meno di benzina per finire la gara.  “Per riuscirci il comportamento del motore è cambiato – afferma – La moto è diversa ci sono problemi in entrata e a metà curva. Sento la M1 più nervosa, è su questo che bisogna lavorare nei prossimi giorni. Renderla più facile”. Il tutto si traduce in una semplice formula: “non ho buone sensazioni”.

Lorenzo prova a scherzarci su, “anche nei test di Valencia la situazione era più o meno la stessa, ma speravo cambiasse – continua – Magari passare alla Open e ai suoi 4 di litri in più potrebbe essere un’idea. Ma, a parte questi giochi, bisogna solo lavorare”. Eppure Valentino, uno dei piloti sempre al limite coi consumi nel 2013, non ha lamentato questo problema. “Non so bene il perché, anche Smith ha avuto le mie stesse sensazioni – dice Lorenzo – Forse Valentino ha uno stile di guida diverso, più spigoloso”.

Non è il solo punto dove Jorge e la sua squadra sono concentrati, l’altro è il cambio. “Yamaha sta evolvendo il seamless, adesso il sistema funziona anche tra prima e seconda e in scalata – rivela – Non è ancora la versione definitiva ma ci stiamo lavorando. Cambiare senza usare la frizione permette, in teoria, spazi di arresto più contenuti e un migliore controllo della moto”. La pratica però è diversa e il maiorchino non lo nasconde. “Io in frenata mi sto trovando peggio”, conferma, ancora una volta l’opposto di Rossi.

Lo spunto non è stato dei migliori, ma Jorge non si arrende: “siamo in difficoltà, ma non c’è niente che non possiamo risolvere”. Ha ancora otto giorni di test per farlo.

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