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MotoGP, Gresini: dopo un KO, pronti a combattere

"Due anni difficili, ma abbiamo ritrovato la forza. Grandi opportunità per questa stagione"

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I diciotto anni sono una bella età, quella della patente e della spensieratezza. Nel motomondiale, invece, sono un traguardo importante che poche squadre riescono a raggiungere. Fa eccezione il team Gresini che proprio quest’anno festeggia la sua maggiore età. “Se contiamo anche gli anni da pilota, è dal 1983 che faccio parte di questo mondo – riflette il patron Fausto - È la passione che ti porta a fare quello che ti piace, all’inizio non avrei mai immaginato di conseguire certi risultati. Abbiamo una lunga storia alle spalle, con soddisfazioni ma anche amarezze, come la scomparsa di Daijiro Kato e di Marco Simoncelli”.

Dopo certe tragedie cosa ti spinge ad andare avanti?

Non è facile, ti senti come un pugile che deve rialzarsi dopo un KO per continuare ancora a combattere. Questi ultimi due anni sono stati molto difficili, bisognava ritrovare le forze dentro di sé, ma quest’anno speriamo di avere ricomposto la squadra nel migliore dei modi”.

RAFFORZATI IN TUTTE LE CLASSI - Solo tu e Aspar siete impegnati in tutte e tre le classi.

Penso che sia importante mettere in piedi una filiera e fare crescere i piloti più giovani, come stiamo facendo. Non nascondo che sia impegnativo, non ti lascia un momento libero, ma siamo pronti a ottenere i risultati dello sforzo. Non nascondo che la scorsa stagione è stata deludente, abbiamo raccolto poco in Moto3 e niente in Moto3”.

Come vedi invece l’anno che sta per iniziare?

Le opportunità sono diverse, Antonelli ha più esperienza sulle spalle e sarà sulla moto campione del mondo. Poi abbiamo deciso di dare un’opportunità a Bastianini, è molto giovane ma crediamo in lui e sarà su una moto ufficiale già al debutto”.

In Moto2 invece?

Se la Moto3 è tutta italiana, la Moto2 è un progetto più internazionale, in collaborazione con Federal Oil. Baldassarri secondo me è la scelta giusta, il suo fisico lo svantaggiava troppo sulle 250. Avrà delle carte da giocarsi. Poi lo affiancherà Simeon, un pilota più esperto da cui ci aspettiamo molto”.

Scott ReddingInoltre farai debuttare Redding sulla Honda PR, qual è la prima impressione che hai avuto da lui?

E’ un grande personaggio con una gran voglia di fare. Sono contento di essere riuscito a convincerlo a correre con noi, lo volevano anche Ducati e Yamaha. Sia noi che lui dobbiamo ancora conoscere questa moto, a Valencia l’ha provata ma era infortunato. Ci vorrà un po’ di tempo e dovremo prenderla con calma, ma Scott è stata la migliore scelta. Nel complesso, penso ci siam rafforzati in tutte le classi”.

BAUTISTA? CRITICATO INGIUSTAMENTE - La punta di diamante sarà ancora Bautista, un pilota spesso criticato.

Alvaro nel 2013 ha chiuso sesto in campionato, nel 2012 quinto salendo due volte sul podio. Quest’anno non ce l’ha fatta, ma ha spesso lottato contro Valentino e una volta è arrivato a 7 millesimi dal terzo gradino e un’altra. Vorrei sapere, se lui non è un pilota all’altezza della MotoGP, chi allora lo è. Inoltre ha sempre battuto Bradl, che è il suo avversario diretto sulla Honda clienti”.

I tifosi non gli hanno perdonato il fatto di avere fatto cadere Rossi.

“E’ stato facile additarlo, ma gli incidenti di gara capitano a tutti, prima o poi. Vi ricordate cosa fece Gibernau a Barcellona sulla Ducati? Purtroppo ad Alvaro è capitato con Valentino, la faccenda si è amplificata. Detto questo, Rossi è il più grande di tutti i tempo, mi piace come si metta continuamente in gioco ancora dopo tutto quello che ha vinto. Da italiano, tifo per lui”.

Alvaro BautistaPerò Bautista non ha ancora fatto quel salto nelle prestazioni che molti si aspettavano da lui. Perché?

Per lui non è facile e certe scelte tecniche a volte lo hanno svantaggiato, soprattutto col regime del monogomma. Noi abbiamo sospensioni e freni diversi dalle altre MotoGP e più da perdere con le coperture attuali”.

IL MONOGOMMA NON MI PIACE - Ritorneresti a più fornitori di pneumatici?

“E’ difficile correre con solo due opzioni di gomme a disposizione. Inoltre quando ti trovi bene con un tipo di pneumatico, magari appunto perché hai fatto delle scelte tecniche diverse, a volte la maggior parte degli altri si trovano male e viene tolto. Questo porta anche a essere meno competitivi. Inoltre appiattisce un po’ lo spettacolo”.

Negli ultimi due anni hai schierato anche una CRT, adesso una Open. Qual è la tua opinione su queste categorie?

La CRT è stata importante per convincere le Case di fare moto meno costose. Penso che per la Dorna sia stata una mossa strategica che ha portato a un cambiamento importante nell’ottica di avere una MotoGP  più competitiva e spettacolare. Penso che la classe regina abbia bisogno di più protagonisti”.

Quale pensi sarà il futuro regolamentare della MotoGP?

Dovranno correre solo prototipi puri ma rispetto al passato dovranno costare di meno. Le squadre al giorno d’oggi hanno meno soldi da investire, quindi il costo delle moto dovrà essere adeguato ai nuovi tempi”.

MARQUEZ E LORENZO FAVORITI, MA POSSIAMO GIOCARCELA - Una domanda all’ex pilota: chi vedi favorito per il Mondiale?

Marquez non è andato per nulla male per essere alla prima stagione e penso possa ancora migliorarsi (ride). Scherzi a parte, sarà Marc l’uomo da battere insieme a Lorenzo. Poi vedo dietro di loro Pedrosa e Valentino, ma senza sottovalutare Alvaro o Stefan. Le moto che guidano sono veramente molto simili a quelle ufficiali, potremo essere anche noi della partita”.

E la Ducati?

Mi sembra di capire che possano decidere di correre con il regolamento Open e penso che questa scelta potrebbe essere quella giusta. Soprattutto speriamo di vedere delle belle gare combattute”.

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