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MotoGP, Edwards ed Herrin, le due facce degli USA

Il veterano della MotoGP e il debuttante in Moto2 per una giornata sulla pista di Austin

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Il gran premio di Austin sarà il secondo della stagione, il 13 di aprile, e due piloti sono già stati in questi giorni sull’asfalto del CotA. Colin Edwards e Josh Herrin, insieme ad Hayden gli unici americani del Circus, hanno promosso l’appuntamento e il secondo ne ha anche approfittato per conoscere la pista inanellando qualche giro con una moto stradale.

Texas Tornado dopo due anni su una CRT debutterà quest’anno nella neonata classe Open, sempre con i colori del team Forward. “Avremo i motori Yamaha, quindi andrà meglio – dice ottimista Colin - Abbiamo un bel pacchetto quest’anno, ho avuto già modo di provarlo e fra meno di due settimane sarò in Malesia. Abbiamo in programma un paio di novità sulla ciclistica, ci stiamo lavorando”.

Per Edwards il GP del Texas è veramente quello di casa, abitando a pochi chilometri, o meglio miglia, dal tracciato. “Questo è l’unico circuito in cui sia mai arrivato in auto da casa e l’atmosfera è indescrivibile – racconta - Le strutture possono essere paragonate solo a quelle del circuito di Shangai, ma questa pista ce l’ho praticamente nel giardino di casa”. Non è l’unico circuito a essere nel suo giardino, considerata la sua ormai famosa scuola, il Texas Tornado Boot Camp. “Abbiamo costruito un hotel e abbiamo tre o quattro circuiti, quando vieni poi non vuoi più andartene – lo descrive - Si guidano le moto tutto il giorno, si spara dopo pranzo e quando i motori si spengono tiriamo fuori qualche birra e ci raccontiamo storie di terrore intorno al fuoco. Alla gente piace molto”.

Josh Herrin in azione al CotASe Edwards è uno dei veterani del Mondiale, Herrin è un debuttante, come la sua squadra, la Caterham. Per lui non solo la moto sarà una novità, ma anche i circuiti in cui correrà e ogni possibilità di conoscerli in anticipo è importante. “Non ho fatto molti giri oggi, ma avere del tempo a disposizione su un nuovo circuito è sempre di aiuto – dice- Prima di andare a Jerez per la prima volta, ho fatto un milione di giri della pista con i videogame”.

La bandiera a stelle e strisce sarà sulle sue spalle in Moto2. “Per ogni pilota che corre nell’AMA, passare nel mondiale è un sogno che diventa realtà. È l’opportunità della vita ed essere l’unico americano in Moto2 mi fa molto piacere e allo stesso tempo mi mette più pressione – spiega - Penso che la gara qui, quella di casa, sarà il momento più eccitante di tutta la stagione. Ho sempre visto Nicky e Colin molto eccitati in queste occasioni e posso capire il perché”.

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