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Claudio Domenicali: inventiamo il futuro

Parla il CEO "più veloce dei lenti": Dove va la Ducati dopo il matrimonio con Audi

Moto - News: Claudio Domenicali: inventiamo il futuro

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“Vorsprung durch technik” è il motto della Casa automobilistica Audi, azionista della Ducati di cui Claudio Domenicali è stato Direttore generale fino a pochi mesi fa quando è diventato Amministratore Delegato.

In italiano significa letteralmente “avvantaggiati dalla tecnologia” e può essere benissimo il pensiero ispiratore della Ducati. Oggi che l’acquisizione della Casa delle Rosse di Borgo Panigale da parte del marchio tedesco del Gruppo Volkswagen ormai è un fatto ben digerito da parte degli appassionati, da più di un elemento si può dire che sembravano fatte una per l’altra già da qualche tempo. Perlomeno da quando la filosofia del prodotto Ducati si ispira anch’essa a principi come la maggiore godibilità, in relax e comfort, della sportività e delle prestazioni che hanno sempre caratterizzato le bicilindriche bolognesi.

Abbiamo incontrato Domenicali a Borgo Panigale parlando con lui soprattutto di prodotto, anche se con l'arrivo di Gigi Dall'Igna in Ducati Corse l'abbiamo visto più vicino alla competizione che mai.

Il suo mantra oggi è "dobbiamo tornare ad essere pirati", una frase cara a Steve Jobs, lo scomparso Ceo della Apple, che riassume magnificamente la strategia di una Casa piccola ma aggressiva che il mercato non ha penalizzato, anzi, nonostante una flessione di risultati nelle competizioni.

Domenicali sorridente, come i suoi clienti ama guidare le Ducati più velociDel resto quale altra casa motociclistica ha un CEO che va in moto come Domenicali e che di sé stesso dice: "sono il più veloce di quelli lenti".

Era prevedibile in qualche modo il successo sul mercato italiano della Multistrada e nel 2013 anche della Hypermotard nei suoi vari allestimenti? Perché si tratta per la prima di una svolta epocale, e per la seconda del definitivo sdoganamento di moto sportive che escono dai canoni di carenatura e mezzi manubri.

“Le ricerche di mercato dicevano addirittura di non fare la Multistrada come l’abbiamo poi costruita, e che il pubblico delle moto di quel segmento non chiedeva la potenza in più che noi offriamo. E poi quelle misure di cerchi! Nessuno proponeva un pneumatico posteriore così largo. Noi ci affidiamo molto al marketing, ma non è una scienza che riesce a prevedere il futuro, e per sfruttarlo bisogna capire gli strumenti che si stanno usando. Un manager molto arguto disse una volta che il futuro non va interpretato, va inventato, noi infatti abbiamo proposto qualcosa che non esisteva prima e i fatti ci hanno dato ragione. Abbiamo avuto un’intuizione, come i SUV sportivi del resto, e siamo stati accolti secondo le migliori aspettative.”

Ducati Monster 1200E la Monster 1200?

“Va ottimamente. I Concessionari sono pieni di contratti già firmati e noi stiamo andando in produzione. A metà Febbraio sarà in vendita.”

Dopo sarà presentata la Scrambler?

Dopo un breve silenzio pieno di significato “Diciamo che il motore raffreddato ad aria non va in pensione” è la risposta che equivale ad un sì in quanto il bicilindrico “economico” è sulla Scrambler che è stata fotografata già qualche mese fa durante i test di sviluppo su strada.

Siete soddisfatti di come stanno andando le cose nonostante la crisi?

“I dati definitivi della produzione 2013 non sono ancora pronti ma dovremmo essere nell’ordine delle 44.000 unità come l’anno prima. Per combattere l’effetto della crisi che ha contratto alcuni mercati abbiamo lavorato su diversi fronti. Dal 2007 abbiamo presentato ogni anno una moto totalmente nuova, tecnologicamente sempre più avanzata della concorrenza, ed un profondo aggiornamento di un modello già esistente. Le vendite inferiori in Italia sono state bilanciate dall’allargamento di mercati come il Brasile, in Asia, in Russia.

Negli USA le vendite delle sportive non sono crollate come da noi, la 899 è un grande successo come la Diavel che viene venduta molto bene anche in Germania e in Francia. Dal 2007 non abbiamo avuto un modello che possa essere ricordato come un insuccesso. Il progetto di spostare lo stabilimento storico di Borgo Panigale è definitivamente archiviato ma ne abbiamo uno in Thailandia per poter vendere in quella zona del mondo a prezzi competitivi, dove altrimenti ci sono dazi doganali fortissimi per i prodotti finiti.”

LE DUCATI DEL FUTURO - Claudio Domenicali, AD di Ducati, ci rivela le linee guida delle moto che vedremo nei prossimi anni.

Si parla spesso di uno scooter Ducati. È vero? Audi ve lo chiede?

“Al contrario Audi ci chiede di non intaccare la caratteristica sportiva ed esclusiva prodotto. Uno dei maggiori patrimoni di un’azienda è il marchio, e il nostro ha un’identità fortissima. Audi vuole che Ducati faccia come sempre prodotti “Sharp”, affilati, taglienti, caratteristica che li rende esclusivi. La Monster 1200 interpreta al meglio la filosofia Ducati di oggi. Alla sportività abbiamo aggiunto leggerezza, alle prestazioni la facilità di guida. Più ergonomia, come la possibilità di regolare l’altezza della sella, significa godersi un prodotto che è emozionale come sempre, come tutte le nostre moto, con maggiore serenità. Se mai dovessimo fare uno scooter sarebbe di fascia alta, molto alta, e per ora no, non ci stiamo pensando.”

Ducati DesmosediciVista l’accoglienza della Panigale Superleggera, e considerando che si vendono più Panigale S del modello base, perché non riproporre una serie di Desmosedici?

“Le 500 Superleggera (un nome che evoca una famosa Lamborghini N.d.R.) previste sono state vendute tutte, a clienti finali non ai Concessionari, con un prezzo di listino di 66.000 Euro. Questo fa capire la voglia di prodotti esclusivi che diano un valore aggiunto in fatto di design e dinamica di guida. Una nuova serie di Desmosedici non è prevista e non ci stiamo pensando, ma tutti i nostri prodotti futuri proseguono sulla strada della sportività più godibile e sicura, e ci saranno sicuramente ricadute sul prodotto di serie dalle nostre esperienze in Superbike, come sono in arrivo novità nel campo della sicurezza che stiamo per comunicare insieme ad un fondamentale partner, marchio storico dell’abbigliamento da moto. “

Al suo intervento alla presentazione della Monster 1200, all’EICMA di Milano, Walter Da Silva, responsabile del design del Gruppo Volkswagen, ha sintetizzato come l’equilibrio delle forme sia la qualità principale da ricercare. Cosa ha detto della Monster 1200 che ha una parte meccanica che straripa da tutte le parti?

Ducati 1199 'Superleggera'Da Silva ha avuto un approccio al mondo motociclistico molto graduale, studiandolo attentamente. Anche sulla Monster 1200, che era già in fase di sviluppo quando l’ha vista per la prima volta, ci ha dato importanti spunti. Infatti si tratta di una moto dalla forte personalità ma anche dal forte equilibrio. E le sue linee sono morbide ed evolute.”

Su cosa si lavora per avere motori più moderni, meno inquinanti, ugualmente generosi di prestazioni. Solo sull’elettronica?

“No, e in questo caso essere affiancati da un partner come Audi permettere di condividere conoscenze avanzatissime. Quindi non solo elettronica, ma anche rendimento termodinamico in generale. Il motto Audi è “avvantaggiati dalla tecnologia”, non dimentichiamolo. “

Claudio Domenicali nel corso dell'intervista con Ugo PasseriniIn attesa di vedere a breve l’innovazione annunciata nel campo della sicurezza, che riguarda la “connessione” tra moto e abbigliamento del motociclista, ricordiamo che Domenicali sempre sull’argomento del primato tecnologico Audi alla conferenza EICMA accennò come puro esempio ai fanali che leggono fonti luminose che vengono nel senso contrario regolando accensione e spegnimento dei led per non abbagliare ma assicurare comunque il massimo della visibilità al guidatore, e che “si tratta solo di rendere forme e dimensioni compatibili con una moto”, oppure dei sistemi di sicurezza che intuiscono il rallentamento dei riflessi di chi guida, come, infine, la capacità di rilevare veicoli e ostacoli sulla strada rallentando automaticamente l’auto. E in futuro anche la moto.

*Con questa intervista inizia a collaborare con GPOne.com Ugo Passerini, firma storica del giornalismo motociclistico italiano.

Vice-Direttore di In Moto Passerini ha una esperienza nel campo a tutto tondo che include una partecipazione alle gare per derivate di serie a metà degli anni '70 alla guida di una Honda CB 500.-

 

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