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SBK, Melandri: Aprilia? È il posto giusto

"Caviglia quasi al 100%. A Portimão precedenza a elettronica e forcellone"

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Con Sylvain Guintoli ancora ai box per i problemi alla spalla che lo affliggono dal round di Mosca (due interventi subiti durante la pausa invernale), Marco Melandri sarà nuovamente chiamato a difendere da solo i colori di Noale nei test in programma a Portimão dal 18 al 20 febbraio.

Il nuovo sodalizio del ravennate con la Casa veneta (con la quale ha vinto fin qui il suo unico titolo mondiale nel 2002) sembra essere arrivato in un momento propizio con la RSV4 è campionessa in carica del titolo costruttori, tanto che "Macio" afferma di non essersi "mai sentito così al posto giusto". A sei settimane dall'inizio della stagione, la lista dei compiti da svolgere è abbastanza piena.

"Durante la pausa ho fatto molta fisioterapia per recuperare dall'infortunio alla caviglia, che ho operato appena finiti i test (ricostruzione dei legamenti del malleolo, ndr) – ha raccontato MelandriQuello che sembrava dover essere un intervento classico di pulizia si è però rivelato abbastanza invasivo, e non sono ancora al 100%. Per esempio, ho fatto uno stivale su misura per i test con giro caviglia da 41, mentre di solito porto un 39. Sto lavorando per recuperare la mobilità laterale, e almeno un giorno mi servirà per togliere la ruggine, ma non credo avrò grossi problemi".

Per quanto riguarda la moto, invece, Aprilia è lavoro su piccole rifiniture vista la duttilità mostrata lo scorso anno ed il regolamento tecnico pressoché invariato.

"Ho chiesto di adattare il sistema di elettronica alle mie caratteristiche, perché in passato ero solito cambiare tanto il setting durante la gara per bilanciare la moto lavorando sulle mappature, ma spero di non doverlo fare più. Sembra non fosse un problema per gli altri piloti, il che è un segnale positivo".

A Jerez, Melandri ha provato le moto sia di Laverty che di Guintoli. La direzione è stata imboccata (preferendo a livello di sensazioni i materiali scelti dal compagno di squadra francese), ed in Portogallo il ravennate comincerà a "cucirsela" addosso.

"La moto standard mi era piaciuta di più quindi ripartiamo da quella, ma avrò a disposizione anche quella che usava Laverty con un telaio leggermente più rigido all'anteriore. Le previsioni non sono delle migliori, ma se è il tempo è buono farò delle comparazioni anche perché in Australia abbiamo una moto unica anche per i test".

In Portogallo, e per il resto della stagione, Melandri sarà accompagnato dal capo-tecnico Paolo Biasio, tornato in Aprilia dopo un'esperienza con Ioda in MotoGP, con Guido Fontana nel ruolo di elettronico e Marco Bertolazzi di ingegnere di pista. La prima missione è quella di garantire aderenza al posteriore.

"La squadra mi ha fatto un'ottima impressione, è importante avere un ingegnere giovane ed esperto come Paolo al mio fianco perché nel tempo sono cambiate le moto e la mentalità di lavoro, e c'è una grande quantità di dati da elaborare – ha analizzato Melandri – La RSV4 mi piace molto sia come erogazione che come comportamento del telaio. Ha un DNA racing, ed è più prevedibile anche nelle reazioni. Era più difficile adattare la BMW a tutte le condizioni. Ora proverò diversi forcelloni per cercare di adattarla al mio stile. Come caratteristica, ho sempre caricato l'anteriore più della maggior parte dei piloti, faticando con l'aderenza al posteriore. Ma i primi segnali sono stati molto positivi, quindi sono molto fiducioso".

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