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MotoGP, Nakamoto: Ducati? se ha bisogno chiamerà

Sulla Yamaha: "penso che le nostre moto siano pari. Stoner? Ancora niente in programma"


Honda ha fatto una stagione semplicemente perfetta e il risultato è stata la tripletta in tutte le classifiche, piloti, costruttori e squadre. Shuhei Nakamoto, vice presidente esecutivo HRC, e Livio Suppo, team principal, si sono presi oggi la guadagnata ribalta. Un incontro per fare il punto sulla stagione appena terminata e su quella sta per iniziare. Sul tavolo c’è la sorpresa – ampiamente annunciata - di Marquez, la moto del 2014 e la Production Racer.

I PILOTI – Nakamoto era stato uno dei primi a scommettere su Marquez e ha sbancato. “Avevo grandi aspettative, ma non credevo potesse adattarsi così velocemente alla MotoGP – ammette – Non tanto per la velocità pura, ma per la costanza in gara. I debuttanti di solito faticano a capire le gomme e a essere veloci negli ultimi giri, lui no”. Anche Suppo concorda: “mi ha sorpreso soprattutto la sua resistenza alla pressione – sottolinea – Dopo quanto successo a Phillip Island, molti piloti sarebbero stati nervosi. Marc, invece, ha affrontato tutto col sorriso e ha contributo a mantenere il clima nel box tranquillo”.

La delusione è arrivata invece da Dani Pedrosa, che al suo ottavo anno in HRC ancora una volta ha mancato il titolo. “E’ stato soprattutto sfortunato – lo difende il manager italiano – Sia al Sachsenring per una caduta tutto sommato stupida, quando non stava spingendo, e soprattutto ad Aragon. Senza questi due episodi si sarebbe giocato il campionato fino a Valencia”. A entrambi scadrà il contratto a fine 2014, “è ancora presto per parlare di rinnovi, ma Marquez ha un grande futuro davanti a sé e Dani ha mostrato di essere uno dei migliori piloti in circolazione”, le parole di Suppo.

Nicky Hayden sulla Honda Production RacerHONDA E YAMAHA? SONO PARI – Mentre i due capi della Honda parlano, in pista i piloti stanno provando l’ultima evoluzione della RC213V. “Qualcuno sostiene che la nostra moto sia migliore della Yamaha, io non credo sia così – afferma Nakamoto – Quest’anno abbiamo vinto lo stesso numero di gare. Per la prossima stagione bisogna continuare a impegnarci”. Il primo obiettivo è certo: “migliorare la velocità a centro curva – continua – I nostri piloti qui stanno provando una evoluzione della nuova moto. Poi faremo i cambiamenti necessari prima di Sepang”. HRC dovrà fare fronte anche al cambio regolamentare, soprattutto quello che riguarda la riduzione dei consumi. “Non è una sfida facile – dice il vice presidente – ma è molto utile, perché avrà ricadute anche sulla produzione”.

LA PRODUCTION RACER – La moto ufficiale 2014 non è l’unica novità a Valencia, perché in Spagna ha debuttato anche la Production Racer. “Le prime impressioni dei piloti che l’hanno usata sono molto positive – garantisce Nakamoto – nonostante non abbiano avuto ancora abbastanza tempo per lavorare sul setup e conoscere meglio la moto. Penso che le Open avranno un vantaggio importante grazie ai 24 litri di benzina e alla gomma più morbida. Penso che le MotoGP in gara dovranno tagliare un po’ di potenza per limitare i consumi. Le PR no”. La RCV1000R ha avuto anche un collaudatore di eccezione in Stoner, “per il prossimo anno non abbiamo ancora deciso se questa collaborazione continuerà, anche se stiamo parlando. Per adesso non sono previsti altri test con Casey”, rivela il giapponese.

Shuhei NakamotoIL FUTURO – La classe Open, a detta di molti, sembra essere il futuro, della MotoGP. Nakamoto non si sbilancia, ma ammette che “non ci interessa investire in una classe dove non ci sia sviluppo, soprattutto per l’elettronica. Questo è quello che pensa Honda, le altre Case non so”. Posizione netta anche sulla proposta di un peso limite che prenda in considerazione moto e pilota: “non sono assolutamente d’accordo – la prevedibile risposta, considerata la ‘taglia’ dei suoi piloti – I più leggeri possono avere anche un vantaggio in accelerazione, ma poi faticano a controllare la moto negli altri frangenti, come in frenata. Per Dani non è semplice muoversi agevolmente sulla moto”.

Nahamoto è stato anche pizzicato sulla possibilità di aiutare Ducati a ritrovare la competitività perduta, come successo in passato con Ferrari, o come aveva fatto Yamaha con Cagiva. “Adesso hanno un ottimo Direttore Tecnico, non penso che ne abbiano bisogno. Ma se ce lo chiederanno, potremmo anche offrirgli il nostro aiuto”, le parole del boss HRC. Sulla Moto3 attesa per la prossima stagione, invece il no comment è totale: “in questo momento non posso parlarne”.

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