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MotoGP, Rossi: bello tornare a parlare italiano

"Con Galbusera cureremo più i dettagli. L'ho conosciuto nel 2010: mi è piaciuto subito"

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Il primo test all'indomani dell'ultimo Gran Premio della stagione solitamente è considerato come l'inizio della nuova stagione agonistica. Del resto con un nuovo capotecnico del box, Silvano Galbusera, e fra le mani il prototipo della M1 2014 si può dire senza ombra di dubbio che Valentino Rossi sia proiettato nel futuro.

"Abbiamo girato senza la Honda in pista, quindi i primi raffronti diretti li avremo nella seconda giornata, ma la prima impressione è positiva - ha spiegato Valentino - la giornata era perfetta, anche come temperatura, e siamo andati piuttosto forte. Con la moto nuova mi sono fermato a 93 millesimi dal miglior tempo di Lorenzo. Come prime sensazioni posso dire che è migliorata la frenata, che era uno dei nostri punti deboli, ed anche un po' l'uscita di curva. Mi è sembrata anche migliorata la stabilità dell'anteriore. Anche il nuovo motore mi piace. In questa prima uscita ho usato entrambe le versioni, nuova e vecchia, ma ora mi concentrerò principalmente sulla 2014".

Ci è giunta voce di una novità anche nel cambio.

"E' vero che dovrebbe arrivare un nuovo seamless migliorato nel passaggio fra la prima e la seconda marcia ma sarà pronto per i test di fine gennaio, probabilmente".

Valentino RossiLa prossima stagione avrete a disposizione un litro in meno di benzina, avete lavorato già in questa configurazione?

"Non conosco nei dettagli cosa avevo fra le mani, ma abbiamo lavorato anche sul consumo".

Com'è stato avere al tuo fianco Galbusera?

"E' bello tornare a parlare italiano, anche se in realtà, per questioni di comprensione con il resto della squadra che è composta da giapponesi ed australiani per il 70% del tempo si parla inglese".

Qual'è la principale differenza fra Jeremy Burgess e Silvano?

"Con Jerry gli comunicavo le mie sensazioni, con Galbusera cerchiamo di essere più analitici, lavorando molto di concerto con Matteo Flamigni. Curiamo più i dettagli perché oggi per fare certe prestazioni sono necessari. Guardando i dati sul computer, infatti, si capisce tutto quel che c'è da capire e soprattutto dove bisogna intervenire e migliorare".

Per molti la scelta di un tecnico che proviene dalla Superbike e non ha esperienza in MotoGP è incomprensibile.

"Ho conosciuto Galbusera nel 2010 quando, dopo l'incidente, ho provato come allenamento la Yamaha R1 Superbike a Misano ed a Brno e mi sono trovato molto bene con lui, anche dal punto di vista umano. Credo sia la persona giusta per me".

Catapultato in un mondo nuovo Silvano Galbusera è parso affrontare la situazione con il piede giusto.

"Sinceramente oggi non ho fatto molto - ha ammesso il tecnico - più che altro ho familiarizzato con la M1, una moto che non conosco, per apprendere i suoi parametri di configurazione. Non ho trovato particolari differenze con la Superbike, anche lì l'elettronica è piuttosto avanzata. Certo, mi dovrò inserire in un gruppo già coeso, ma si tratta di tutti professionisti di alto livello. Non credo ci saranno problemi".

Essere l'uomo di riferimento di Rossi rappresenta però una grande responsabilità.

"Ne sono conscio. C'è parecchia pressione. Spero di essere in grado di fare tutto al meglio".

Come hai vissuto l'essere scelto da Valentino personalmente?

"Quando l'ho detto a mia moglie la risposta è stata: sì, figurati! Non ci voleva credere neanche lei!".

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