Dall'Igna: Ducati, vincente in due anni

"La prima mossa sarà una riorganizzazione interna. Nuova moto? Servono almeno 6 mesi"

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Gigi Dall’Igna arriva alla sua prima conferenza da Direttore Generale di Ducati Corse accolto da un caloroso applauso. Il sorriso è stampato sulle labbra e le parole rispecchiano ottimismo. L’Aprilia è ormai un capitolo chiuso e la Rossa la nuova fede. Perché sono venuto qui? Per vincere, l’ho fatto spesso in passato, ma la MotoGP è l’unico campionato che mi manca e per riuscirci bisogna parteciparci. Ducati ha la struttura giusta perché questo si avveri”, mette subito in chiaro il piano d’attacco.

Quale sarà la prima mossa?

La riorganizzazione della struttura. Ho trovato due aree separate, la pista e l'azienda. C’è bisogno che invece siano collegate più strettamente”.

Cosa succede adesso?

“A volte alcuni sviluppi non vengono provati, o si pensa che lo si faccia in un modo sbagliato. Una migliore organizzazione è quella che permette di fare il salto di qualità che serve”.

Come si fa?

Dando a chi lavora in azienda un lavoro anche in pista e viceversa. Il fatto che io sarò presente a tutti i GP sarà un aiuto, ma non credo che basterà solo quello”.

Qual è stata la prima impressione della Ducati?

Ho trovato uno staff di alto livello, assolutamente all’altezza degli obiettivi che ci prefiggiamo, cioè riportare Ducati vincente sia in MotoGP che in SBK. Sarà importante unificare le filosofie di lavoro dei due ambiti. Dobbiamo trasferire il metodo sia tecnico che organizzativo da un ambito all’altro”.

Quelli che tutti si chiedono è cosa succederà alla Desmosedici.

Difficile dirlo ora. Prima bisognerà fare tutte le considerazione del caso, ma sicuramente siamo pronti a fare una moto nuova quando e se servirà. A Sepang avremo una D16 diversa dall’attuale e in questi mesi potrò capirla meglio nel dettaglio e magari fare anche delle modifiche prima dei test”.

Nel caso si decida di costruire da zero una moto nuova, quanto tempo servirà?

E’ difficile essere precisi, perché stiamo parlando di una realtà che non conosco ancora alla perfezione. Ducati però ha dimostrato di essere rapida a portare in pista nuovi prototipi. Potrei ipotizzare almeno sei mesi dal momento della decisione. Non è semplice però fare ora progetti a lungo termine, ma non sono mai stato uno che aspetta quando si trova un problema davanti, se servirà una nuova moto la faremo”.

Qual è la tabella di marcia, quali sono i tempi per vincere?

E’ difficile fare programmi a lungo termine in questo momento. Nessuno mi ha chiesto di vincere entro una data precisa, ma certi limiti sei tu stesso a darteli. Posso dire che, secondo me, entro due anni dovremo avere una moto che si possa giocare il mondiale”.

Cosa pensi di Dovizioso e Crutchlow?

Andrea l’ho rincorso per tutta una carriera e finalmente è al mio fianco. Non ho nessun dubbio sulle sue qualità, sono molto contento, è un pilota che stimo. Cal lo conosco meno, ma trovo che abbia fatto una grossa crescita soprattutto in questa stagione”.

Per quanto riguarda le persone coinvolte, quali cambiamenti ci saranno?

La cosa più giusta è aspettare di conoscerli ed essere molto cauti. Prima devo valutare le competenze sotto ogni aspetto, ma la prima impressione è stata estremamente positiva. Se necessario faremo dei cambiamenti, ma non è detto che attingerme per forza da Aprilia”.

Quale sarà il tuo ruolo e chi avrai sotto di te?

Non sarò solo il Direttore Generale ma anche il Direttore Tecnico, una figura che era venuta a mancare. Paolo Ciabatti, oltre che Responsabile del Progetto MotoGP, sarà anche Direttore Sportivo. Questo significa che sarà coinvolto anche nella Superbike, anche direttamente alle gare, per quella sinergia che vogliamo instaurare. Poi ci saranno dei responsabili nei vari reparti tecnici e non, ma nos aranno molti”.

Affiderete anche una moto in versione Open a Hernandez, perché?

“Il futuro della MotoGP sembra essere delineato e sta andando verso quella direzione. Vogliamo iniziare subito a lavorare nella Open è un progetto importante per il futuro. Anche su quella moto apporteremo dei cambiamenti per renderla competitiva”.

Audi come potrà essere utile?

E’ un colosso tecnologico e sarebbe stupido non attingervi. Bisognerà però essere intelligenti per capire cosa ci serve da loro”.

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