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MotoGP, Rossi: se fossi Lorenzo non scapperei

Valentino: "tutto dipenderà se Marquez deciderà di correre da ragionere o all'attacco"

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La speranza è sempre la stessa, quella di infilarsi in mezzo ai tre spagnoli ma, anche se il divario non è troppo grande, neppure a Valencia per Rossi sarà un’impresa facile. Ad ammetterlo è lui stesso, “l’unico modo per aiutare Lorenzo sarebbe arrivare davanti a Marc…” dice lasciando la frase a metà, chiara ammissione che quello spazio non è ancora stato colmato. L’atmosfera della vigilia di una gara decisiva è speciale e anche il Dottore la sente, “domani i piloti spagnoli si giocheranno due titoli, quello della Moto3 e quello della MotoGP – dice – Si respira un’aria particolare. Oggi c’era tantissima gente e domani ancora di più. Me ne sono accorto dallo slalom che ho dovuto fare per arrivare dal box al mio motorhome”.

Cosa succederà domani?

E’ difficile dirlo. Lorenzo sembra volere partire forte e cercare di scappare, ma questo potrebbe non bastare per vincere il titolo. Alla fine dei conti, tutto dipenderà da cosa deciderà di fare Marquez, se correrà più da ragioniere, accontentandosi, o invece all’attacco”.

Se fossi al posto di Jorge come ti comporteresti?

Non scapperei, cercherei di rimanere nel gruppo, nel casino. Però ritorniamo al discorso di prima, perché se Marc deciderà che il 4° posto gli è sufficiente potrà stare tranquillo”.

In tanti ricordano quello che ti era successo nel 2006.

Era una situazione completamente diversa. Per me quello è stato un campionato sfortunato, fra guasti tecnici, gomme fallate e altri piloti che mi hanno steso. A un certo punto avevo 50 punti di svantaggio, poi l’ultima gara fu molto strana. Penso che quella di domani sarà più lineare”.

Per chi tifi, sia in MotoGP che in Moto3?

Ho buoni rapporti personali sia con Marc che con Jorge, dico Lorenzo perché corriamo nella stessa squadra. In Moto3 è difficile fare previsioni, sono tutti bravissimi e penso che arriveranno in MotoGP. Sono il Lorenzo, Marquez e Pedrosa del futuro”.

Come vedi la tua di gara?

I primi tre sono come sempre fortissimi, anche sul passo, devo ancora migliorare nel warm up. Oggi nel complesso è stata una buona giornata, soprattutto al mattino. Sono riuscito a migliorare la moto e ora ho la situazione più sotto controllo in frenata. L’obiettivo era la prima fila e avrei potuto segnare un tempo migliore, ma il traffico mi ha un po’ rallentato e praticamente ho sprecato un giro. La scelta della gomma posteriore sarà importante. Dobbiamo ancora decidere, con la dura la moto scivola di più, bisognerebbe aggiustare il setup, ma non so se la morbida potrà reggere per 30 giri”.

Jeremy BurgessQuesta sarà l’ultima gara insieme a Burgess, qual è stato il momento migliore con lui?

Mi ricordo la prima volta che ci siamo incontrati, a Phillip Island nel 1999, correvo ancora in 250. Sono entrato nel box HRC e mi sembrava un santuario. Jerry era con Gibernau e sono salito per la prima volta sulla 500. È stato un momento indimenticabile. Poi il primo test a Jerez, Jeremy non aveva neanche la divida addosso”.

E il peggiore?

Quando persi qui il mondiale nel 2006. Ma anche l’infortunio al Mugello nel 2010”.

Gli farai un regalo speciale domani?

Non penso ce ne sia bisogno. Ce ne siamo fatto molti a vicenda in questi anni insieme”.

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