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MotoGP, Marquez: la pressione? incontrollabile

Lorenzo: "la migliore strategia è vincere. Come nei videogioci, la squadra farà la differenza"

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Sorriso di circostanza e mano della mano. Si presentano così Lorenzo e Marquez all’ultima gara, quella che deciderà chi indosserà la corona e chi sarà lo sconfitto. Matematica e pronostici danno Marc favorito ma il diretto interessato non vuole dare niente per scontato. “Io mi sento al cento per cento della forma e pronto ad affrontare il fine settimana più importante della stagione e forse della mia carriera – esordisce – Anche nel 2010 mi sono trovato in una situazione simile, ma ero in 125 ora in MotoGP. La pressione è diversa, però sono un po’ più grande e ho più esperienza adesso”.

Il piccolo diavolo il peso sulle sue spalle lo sente. “Anche se forse ero più nervoso un anno fa, quando ho fatto la mia prima conferenza stampa da pilota di MotoGP – ricorda – Ora mi sento tranquillo, ma il nervosismo non lo puoi controllare, al corpo non si comanda”. La sua soluzione è però semplice: “non voglio fare la gara sugli altri. Devo solo pesare al mio risultato e fare un buon lavoro a partire da venerdì, come sempre fatto”. Marc ha dimostrato di essere forte anche di testa, non cadendo nei tranelli che Lorenzo spesso gli ha teso. “Certi giochi mi danno maggiori motivazioni – rilancia – Io però non sono abituato a battermi fuori dalla pista, preferisco farlo in moto”.

L’atmosfera è calda e Marquez si è preparato a suo modo, visionando tutte le gare passate. Compresa quella del 2006, quando Rossi perse il titolo. “E’ stata una gara molto strana per Valentino – commenta – Mi ha insegnato che è fondamentale rimanere concentrato, perché quello che è successo a lui potrebbe capitare a chiunque. È vero che mi basterebbe arrivare quarto, ma non la considero un’impresa facile”.

La situazione gli è chiara: “la preoccupazione più grande era il meteo, ma quello non rappresenta più un problema – continua Marc – Però Lorenzo è forte e ha molta esperienza, te ne accorgi quando lotti con lui. So che cercherà di mettermi pressione. Una sfida del genere non me la potevo immaginare, è molto meglio di quanto mi aspettassi. Questa stagione ero partito con il solo obiettivo di imparare, vediamo cosa succederà”.

Jorge LorenzoDall’altra parte Jorge calcola con attenzione tutte le possibilità, prima di parlare. Inizia sornione: “io e Marc dobbiamo essere orgogliosi di potere lottare per il titolo qui, in un circuito tutto esaurito. Dobbiamo goderci il momento”. Il maiorchino è carico dopo due gare che l’hanno rimesso in gioco, “sono contento di non avere mai mollato e di avere un’ultima possibilità qui”. Lorenzo sa che l’impresa è quasi impossibile, “l’unico cosa che posso fare è vincere – continua – anche se pensare che Marc arrivi 5° non è facile”.

Dice di sperare nell’aiuto di Valentino, “sono sicuro che se potrà mi darà una mano, io farei lo stesso per lui”, e di non avere nessun’altra strategia. “Quella di pensare alla vittoria non è solo la migliore, ma anche l’unica” ammette. L’unica possibilità sarebbe una caduta di Marc, “è finito a terra 15 volte quest’anno, io solo tre. Sempre il venerdì e mi sono infortunato due volte – riflette – Non bisogna lamentarsi, ma solo fare tesoro della lezione”.

Fra fortuna, destino e superstizione, di rivela molto pragmatico: “credo che le uniche possibilità te le garantisca il duro lavoro”. Anche se questa volta non potrebbe bastare. Intanto indosserà un casco speciale, sponsorizzato da un celebre videogioco di guerra. “E’ adatto alla situazione – sorride – anche domenica, per vincere l’ultima battaglia, servirà una squadra affiatata. Come succede alla Playstation”.

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