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MotoGP, Lorenzo espugna Motegi davanti a Marquez

Lo spagnolo recupera altri 5 punti e va a -13. Rossi solo sesto dopo due "lunghi"

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Jorge Lorenzo ha giocato agli indiani (chissà se festeggerà nuovamente con una improbabile cresta?), espugnando il "forte" Motegi, pista di casa della Honda, davanti a Marc Marquez e Dani Pedrosa. Una vittoria nata da un'ottima partenza dalla pole position, dopo la quale lo spagnolo non si è più guardato alle spalle, piegando sulla lunga distanza la resistenza dei due connazionali e limando il proprio distacco in classifica a 13 punti ad una gara dal termine.

"L'azzardo del pneumatico morbido ha pagato – ha dichiarato LorenzoLa mia strategia era andare in fuga. Temevo un calo negli ultimi giri, invece ci sono riuscito. Bello vincere questa gara in casa di Honda".

Battuto, ma ancora in vantaggio, Marquez, che proprio quando sembrava pronto a sferrare l'attacco si è visto replicare con il giro veloce in gara (16ª tornata). Da lì in poi, non c'è più stato nulla da fare, meglio quindi amministrare il vantaggio in vista del gran finale a Valencia dove, in caso di vittoria di Lorenzo, sarebbe sufficiente un quarto posto per centrare il titolo.

"Oggi sapevo che sarebbe stata dura perché non avevo mai girato con la MotoGP sull'asciutto – ha detto MarquezLa caduta nel WUP non ha aiutato, anche se in gara avevo fiducia. Alla fine un secondo posto può andare, ho comunque un buon vantaggio e non volevo rischiare troppo di sprecarlo".

LA CRONACA – Scattano bene Lorenzo e Rossi mentre Marquez ed Hayden hanno un'incertezza e sono rispettivamente terzo e decimo. Iannone ha un problema tecnico ed è ultimo. Con Rossi a tenere le Honda ufficiali alle spalle, Lorenzo spinge forte ma non guadagna che qualche decimo. Il nove volte iridato sbaglia però una staccata e viene bucato sia da Marquez che Pedrosa. Solo Bradl, quinto, si tiene a ridosso dei primi quattro.

Al secondo giro, Rossi sbaglia nuovamente la staccata alla curva 11 e finisce nella ghiaia, rientrando in undicesima posizione. Marquez rompe gli indugi e sigla un 1'45'828 che gli consente di riavvicinarsi a Lorenzo. Lui e Pedrosa sono gli unici a girare immediatamente sotto 1'46.

L'affondo delle Honda, che sembrava nell'aria, tarda però ad arrivare. C'è bagarre invece alle loro spalle, con Bautista e Bradl, seguiti da Crutchlow e Smith, a scambiarsi qualche sorpasso. Rimonta qualche posizione anche Rossi, che supera le Ducati ufficiali portandosi al nono posto.

Marquez e Pedrosa si riportano sotto con due 1'46 netti, guadagnando tre decimi a Lorenzo e portandosi a portata di sorpasso. I due piloti HRC hanno scelta la gomma dura al posteriore, Lorenzo la morbida. Dopo i primi dieci giri, è il maiorchino che accusa un impercettibile calo.

Al tredicesimo giro, Marquez comincia a punzecchiare il suo rivale numero uno in campionato, che però risponde con un giro veloce da 1'45.736. Pedrosa, invece, non sembra in grado di replicare e perde progressivamente terreno. Più indietro, Rossi supera Smith e si porta al settimo posto. Bautista, quarto, è sei secondi.

A sei giri dal termine, Marquez commette una piccola sbavatura in staccata e si trova ad oltre un secondo da Lorenzo. Il maiorchino martella a pieno ritmo, portando un'attacco che parrebbe definitivo e superando indenne anche un'ostruzione involontaria di Staring, penalizzato per avere ignorato le bandiere blu. Quando mancano tre giri, Lorenzo ha ormai un margine sufficiente per recuperare altri cinque punti a Marquez (-13) su Marquez. Pedrosa chiude il podio con l'ennesima gara solida ma forse un po' anonima. Seguono Bautista, Bradl, Rossi, Crutchlow, Smith, Dovizioso e Hayden.

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