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MotoGP, Parla il team: 'Marquez? Come una spugna'

La squadra di Pedrosa: "Dani ha una sensibilità unica, meglio della telemetria"

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Chi conosce un pilota meglio della sua squadra? Probabilmente in pochi. Ingegneri e meccanici lavorano e vivono spalla a spalla con loro per moltissimo tempo e ne sanno pregi e difetti. Quale modo migliore di raccontare allora la coppia Honda Pedrosa e Marquez se non dalle parole dei membri del team.

Ecco il ritratto dei due campioni, visti dall’interno.

IL PILOTA E LA PERSONA

MARQUEZ: Santi Hernandez, ingegnere di pista con lui dal debutto in Moto2: “è una gran persona, sempre felice e positiva. Come pilota è un grande lavoratore e ansioso di imparare. Ha un’abilità incredibile per assorbire tutti i cambiamenti, sia della moto che del suo stile di guida”.

PEDROSA: Mike Leitner, ingegnere di gara con lui da dieci anni: “quando ho iniziato a lavorare con lui era un ragazzo, ora è un uomo che sa prendere le proprie decisioni”.

Emmanuelle Buchner, meccanico: “è molto preciso e sa sempre cosa vuole ed è un pilota molto forte. A volte deve lottare con la moto a causa della sua statura, ma sa sempre trovare la soluzione a questa difficoltà”.

UN MOMENTO SPECIALE

MARQUEZ: Carlo Luzzi, ingegnere elettronico: è come una spugna, assimila ogni cosa molto velocemente, soprattutto per quanto riguarda l’elettronica, che non aveva mai usato prima. Una MotoGP ha molti bottoni ed è molto complesso gestirli tutti. Ricorso che la prima volta che sono andato nel box gli ho dato un foglio con la spiegazione di tutti quei bottoni. Il giorno dopo, Marc è arrivato da me chiedendomi di ‘interrogarlo’. Li sapeva tutti, alcuni piloti ci mettono un anno per venirne a capo, a lui è bastato un solo giorno”.

PEDROSA: Jose Manuel Allende, ingegnere elettronico con Dani dal 2006: “eravamo a Sepang, Dani era caduta infortunandosi il ginocchio. Dopo il warm up, sembrava che non avrebbe corso e sarebbe tornato a casa, invece fece la gare e salì sul podio”.

IL PUNTO DI FORZ

MARQUEZ. Carlos Linan, meccanico: “tutti i piloti sono veloci e molto simili, ma quello che lo differenzia dagli altri è come gestisce la gara e le prove. In breve, per me quello che lo distingue maggiormente è il modo di pensare quando guida”.

Bruno Leoni, capomeccanico: “è giovane e ha ancora molto tempo davanti a sé. In questo momento è un pilota meraviglioso che pur senza avere esperienza è comunque velocissimo”.

Dani PedrosaPEDROSA. Christophe Leonce, capomeccanico: “è la sua determinazione a preparare la moto per la gara, ha una percezione speciale. A volte in sella sente delle cose di cui rimaniamo sorpresi quando che le comunica, poi guardiamo i dati e scopriamo che aveva assolutamente ragione”.

Mike Leitner: “il suo punto di forza è essere invincibile quando è concentrato e determinato al massimo. Lo abbiamo visto nella gara di Valencia dello scorso anno. Anche se Dani partiva dalla pit lane, aveva solo la vittoria in testa e l’ha conquistata. Questo mostra il suo potenziale, anche se ovviamente non puoi fare cose del genere ogni giorno”.

RITUALI

MARQUEZ. Carlos Linan: “più che rituali o superstizione, abbiamo delle abitudini. Marc sale sempre sulla moto dalla parte sinistra. Ho lavorato con molti piloti che avevano i loro riti mentre lui è completamente diverso. Conferma quello che ho sempre pensato: queste sono cose superficiali e non vai più forte solo perché una leva è un millimetro più alta”.

PEDROSA. Cristophe Leonce: “sono quello che lo spinge fuori dal box, e quando lo faccio do sempre a Dani qualche leggera pacca sulla coscia”.

Jose Manuel Allende: “sono abituato a togliere uno dei suoi tear-off dalla visiera, lo facciamo sempre”.

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