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SBK, Sykes: la solitudine dei numeri uno

242 giri al comando nel 2013, ma a Jerez basterà un 4º posto per il titolo

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Con 37 punti di vantaggio e 50 in palio nella gara conclusiva di Jerez, a Tom Sykes basterà un quarto posto per laurearsi campione per la prima volta in SBK. Il britannico, gioviale nel paddock quanto maniacale a visiera abbassata, si prepara così a scrivere una pagina importante nella storia delle derivate di serie. Nella sua narrazione emerge però un particolare: la predilezione per la solitudine.

Solo nel 2013, il britannico su Kawasaki ha percorso 242 giri al comando (Eugene Laverty è al secondo posto con 91). Una cifra impressionante, figlia anche delle otto Superpole (19 in carriera). Ma non è finita qui. Su 14 vittorie ottenute in carriera (quattordicesimo nell'albo d'oro alla pari con Scott Russell, John Kocinsky e Ben Spies), in dieci occasioni Sykes ha vinto restando al comando dalla partenza all'arrivo, eguagliando il record di Troy Corser.

Il dominio di Magny Cours, dove oltre alla doppietta Sykes ha aggiunto pole position e giro veloce in gara, corona una crescita sportiva e tecnica evidente: negli ultimi tre anni, il pilota Kawasaki è passato da una vittoria (unico podio) nel 2011, a quattro nel 2012 (13 podi in totale), a nove nell'anno in corso (16 podi).

Numeri che lasciano poco spazio all'immaginazione, consegnando alla SBK un personaggio vero, dentro e fuori dalla pista. Un valore aggiunto per un campionato alle prese con non pochi problemi di audience e sponsor. Di lui, Melandri aveva detto a Laguna Seca che "sembra demoralizzarsi un po'  troppo quando subisce un sorpasso". Sykes sembra però aver trovato abbastanza facilmente il modo di arginare il proprio punto debole. In pochi hanno mostrato una freddezza ed agio tali facendo da apripista.

Forse perché anche nel privato gli piace la solitudine, da condividere nella placida campagna inglese con la moglie Amy. "Quando sono lontano dalle corse, non mi piace passare il mio tempo libero in posti glamour o fare 'la bella vita' – ci aveva raccontato il pilota di Huddersfield ad Imola – Preferisco stare a casa, con mia moglie, fare qualche lavoretto, bere una tazza di the, ed allenarmi sul kart con i miei amici".

Parole dalle quali traspare un indole semplice, riservata. Come l'approccio di Sykes alle corse.

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