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MotoGP, Ducati: allarme motori per Hayden

"Rischio partenza da pit-lane". Guareschi: "Spedito a Bologna per esaminarlo"

A Sepang, l'ennesima gara in salita per Ducati ha aggiunto alla delusione per il risultato l'incertezza per il futuro. Il motore di Nicky Hayden, che ha ceduto intorno a metà gara, era l'ultimo dei cinque a disposizione nonché il più fresco, punzonato in qualifica a Misano ed utilizzato poi nel corso del fine settimana di Aragon. Il rischio di una partenza dalla pit-lane (da regolamento, in caso di una nuova punzonatura) è tangibile, ma intanto resta da esaminare la causa del guasto.

"Ora manderemo il motore a Bologna per farlo esaminare, e poi decideremo cosa fare – ha detto il team manager Vittoriano Guareschi Se c'è un rischio di partire dalla pit-lane, sarà solo a Valencia. Ma abbiamo ancora motori con della vita".

In attesa del verdetto dello staff tecnico, la preoccupazione rimane a tre gare dal termine. Nicky Hayden ha infatti usato gli altri quattro propulsori in maniera abbastanza massiccia, portandoli quasi alla fine del loro ciclo naturale.

"Non è stata una giornata positiva, peccato perché qui le cose erano andate meglio che nelle gare precedenti – ha dichiarato l'americano – Sia durante la FP4 che nel WUP ero veloce, ed anche in gara, nonostante il passo non fosse di certo entusiasmante. Mi stavo allontanando da Dovi ed avvicinando a Smith, ma ho avuto problemi al motore".

Com'è la situazione per quanto riguarda la vita degli altri motori?

"Non ci voleva, perché questo era l'ultimo motore 'fresco' a disposizione. La squadra sta lavorando al massimo nonostante la situazione sia difficile ed io sia in partenza. Fanno di tutto per darmi quello di cui ho bisogno e tenermi motivato".

Cos'è successo esattamente?

"Faceva rumori sospetti. Mi ero avvicinato a Smith all'ultima curva e speravo fosse la sua moto, ma quando ho aperto il gas era chiaro che si trattava della mia moto. Era in fumo, e non potevo fare altro che fermarmi".

Ora cosa ti aspetta?

"La situazione è complicata. Una volta capito se sia possibile utilizzarlo ancora, vedremo cosa fare a Phillip Island. Potrei correre con motori più vecchi, ma hanno praticamente raggiunto il limite di miglia. Non so se basterà per fare tre gare. Speravo di usare gli ultimi due motori punzonati da qui alla fine della stagione. Partire dalla pit-lane è una possibilità, sicuramente. In Australia mi dispiacerebbe, perché è una delle mie piste preferite".

Non è particolarmente migliore l'umore di Andrea Dovizioso, ottavo in gara ma a 45 secondi dal vincitore. A complicare ulteriormente la gara del forlivese, una piccola uscita di pista nelle fasi iniziali.

"È stata una gara difficile. Ho fatto un errore alla curva 14 cercando di stare con Smith – ha detto il forliveseHo perso l'anteriore a moto piegata e poi il posteriore nella via di fuga, che era molto sporca. Poi nelle curve successive non potevo forzare per pulire la gomma".

Nonostante i test fatti qui, il distacco è parso anche più ampio del solito. Perché?

"In queste condizioni il nostro gap aumenta. Quando manca aderenza dovresti alzare la moto e non accelerare a moto piegata, ma non ci riusciamo a causa del sottosterzo. Non guidiamo come dovremmo, ed anche la vita della gomma ne risente".

Dopo 15 gare sulla D16 la tua esperienza è aumentata. Noti delle differenze rispetto all'inizio della stagione?

"La situazione è simile a quella dei test, ma non mi aspettavo nulla di diverso. Il lavoro sulla moto non ha avuto i frutti che speravo. Con dei limiti così grossi, non ti puoi inventare nulla. Correre così è difficile, non l'ho mai fatto e non è bello. Il livello è altissimo al vertice, i piloti si spronano a vicenda. Il nostro divario è aumentato".


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