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MotoGP, Dovi: Dall'Igna dovrà fare un miracolo

"Per lottare con Honda e Yamaha serve una moto esagerata. Contento del cambio"

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A tenere banco nel box Ducati a Sepang non sono tanto le prestazioni, tristemente in linea con quanto visto fin qui, quanto piuttosto gli interrogativi sollevati dall'annuncio dell'ingaggio di Gigi Dall'Igna. Con la rimozione di Berhnard Gobmeier può cominciare la rivoluzione che in molti attendevano, ma logicamente rimangono molti interrogativi ai quali bisogna attendere per dare risposta.

"Non ho mai parlato con lui, è sempre stato un avversario quindi non posso dire molto a parte che i suoi risultati in SBK sono evidenti – ha detto di Dall'Igna Andrea DoviziosoLa moto è veloce sia in SBK che in CRT, e ottenere un certo rendimento con un budget che credo sia inferiore di quello che avrà a disposizione il prossimo anno in Ducati, è una cosa degna di nota".

Cosa farai al vostro primo incontro?

"Dal lato del mio anno di esperienza in Ducati gli spiegherò le mie sensazioni, poi dovrà parlare con lo staff tecnico per organizzare le cose. Non so se abbia un piano preciso su questo aspetto, ma dovrà capire e prendere le sue decisioni".

Credi che una rivoluzione sia necessaria?

"Non è facile rispondere, sono successe molte cose quest'anno. Sono contento del cambio radicale, ne avevamo bisogno. Dall'esterno non si può capire tutto, ma sono contento della notizia e darò il 100% per ottenere buoni risultati".

Da pilota, che consigli gli darai?

"Non sappiamo cosa cambiare, ma dobbiamo cambiare. Sono aperto a lavorare in ogni direzione. Devo capire la sua mentalità, le sue idee, e lui la nostra moto. Non so quanto tempo serva per fare questo grande cambiamento, se avremo la nuova moto a febbraio o prima. Quello che è chiaro è che abbiamo un grosso limite, non possiamo correre con questa moto. Sono ottimista comunque".

Qui, tra l'altro, sembrate soffrire anche più del solito…

"Qui il gap è più grande che altrove, logicamente perché la pista è più lunga ma soprattutto perché con scarsa aderenza i problemi aumentano. Non riusciamo a far girare la moto in curva. Si poteva fare meglio se avessi messo la gomma nuova alla fine. Abbiamo problemi di usura, dobbiamo aprire il gas con la moto troppo inclinata ed è normale che la gomma ne risenta".

Che sbagli sono stati commessi in questa stagione?

"Prendiamo come esempio Valentino. Lui è stato bravissimo nella sua carriera a sviluppare moto, ma in Ducati ha fatto fatica. La sensibilità del pilota ha un limite, non siamo ingegneri e non sappiamo esattamente dove intervenire. Ognuno ha un compito preciso, il mio è quello di dare le indicazioni più giuste possibili. Ad inizio anno non avevo idee precise, né ho voluto dettare legge, mi sono messo a lavorare a testa bassa. Ma dopo un miglioramento fatto nei secondi test, non siamo progrediti come speravo. Se lo staff tecnico avesse risolto i problemi, la politica dei piccoli passi avrebbe funzionato.Non è stato così, la competizione è progredita più in fretta di noi ed è inevitabile dire che questo pacchetto non funziona per il nostro target".

Basterebbe risolvere il sottosterzo cronico?

"In gara prendiamo un secondo e mezzo al giro. Se risolvessimo il problema principale lo dimezzeremmo e basta, ma ci avvicinerebbe di parecchio. Servono anche i dettagli. Honda e Yamaha non sono mai state così veloci, ci hanno messo degli anni a sviluppare le moto ed hanno piloti fortissimi, e per combattere con loro devi fare una moto esagerata".

Qual è la tua opinione sulla penalità inflitta a Marquez?

"È difficile fare regole che coinvolgano ogni situazione possibile. Il contatto ad Aragon è stato minimo, ma Marquez è stato al centro di queste situazioni tante volte. Se cadi da solo non è un problema, quando coinvolgi altri è diverso. È difficile prendere una decisione, ma la Direzione Gara doveva comunque parlargli. Per lui è normale prendere certi rischi, per noi altri piloti no. Non lo puoi cambiare, è fatto così, ma devi spiegargli che sono mosse al limite. La penalità a Honda invece è strana, la sicurezza viene prima di tutto ma ci sono troppe cose da controllare su una moto per essere sempre sicuri".

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