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MotoGP, Rainey, USA: tanti piloti, pochi soldi

"Avevamo la migliore scuola del mondo, ora è il CEV. Dorna segue il denaro"


Wayne Rainey, tre volte campione del mondo con Yamaha all'inizio degli anni '90, non le manda certo a dire. L'ex-pilota vive a poche miglia dal circuito di Laguna Seca, e continua ad osservare con uno sguardo attento il mondo delle corse. Rappresentante di una generazione che, con anche Freddie Spencer, Eddie Lawson e Kevin Schwantz, ha conquistato 10 mondiali in 11 anni, non può essere soddisfatto della piega presa dall'ormai decaduta scuola americana.

"Ora migliori talenti a disposizione vanno scovati in Spagna, non negli Stati Uniti – ha detto, senza giri di parole – Non è una colpa della Spagna, sta semplicemente facendo un lavoro migliore. La scuola americana una volta era il manuale di come far crescere un pilota".

Le cose, tuttavia, sono cambiate rapidamente. L'ultimo titolo del mondiale portato a casa da uno Yankee risale al 2006 con Nicky Hayden e, a parte l'arrivo di Josh Herrin dalla AMA alla Moto2, il futuro non sembra avere in serbo grandi novità.

"Il CEV è molto competitivo, le corse di moto sono popolari in Spagna – ha aggiunto – Hanno supporto dal pubblico, dalla federazione, dal governo. Hanno molte infrastrutture, c'è stata una spinta per formare un vivaio. In America no".

Un'ultima stoccata è poi diretta alla Dorna, accusata tra le righe di Cicle News (in riferimento all'esclusione di Laguna Seca dal calendario MotoGP) di "seguire il denaro, anche se di fatto stanno ignorando uno dei mercati di moto più grandi degli Stati Uniti. Detto questo, a Laguna servirebbero fondi per un re-styling. Se lo Stato ne stanziasse, come è successo in Indiana, potrebbe facilmente tornare in calendario".

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