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SBK, FP2: Giugliano svetta sul bagnato

Magny Cours : secondo Badovini. A seguire Guintoli, Laverty, Sykes e Melandri

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Tempo inclemente quello del sabato mattina di Magny Cours. Giove Pluvio continua ad abbattersi sulle distese di Nevers in maniera intermittente. Il tracciato francese però è uno dei meno drenanti del panorama internazionale, mantenendo quindi la pista bagnata, e generando diverse cadute.

In queste condizioni, i protagonisti della classe regina sono scesi in pista per questo secondo turno di prove libere che, sotto la bandiera a scacchi, ha visto svettare con ampio margine Davide Giugliano. Il romano del team Althea, grande protagonista di Laguna Seca, ha mostrato un grande feeling con queste condizioni, concludendo questa sessione in 1'54.384, un riferimento cronometrico migliore di un secondo e 53 millesimi rispetto alla Ducati Panigale di Ayrton Badovini.

Il biellese - unico pilota in grado di portare la Rossa di Borgo Panigale a podio in Superbike proprio in condizioni di bagnato - precede il poker di piloti in lotta per il titolo iridato. In terza posizione si è issato Sylvain Guintoli. Il transalpino, vincitore a Magny Cours lo scorso anno proprio sotto la pioggia, chiude questa seconda sessione di prove libere in 1'55.493, precedendo Eugene Laverty di 402 millesimi di secondo, Tom Sykes, che chiude quinto con il crono di 1'55.895, e Marco Melandri, primo pilota a non abbattere il muro del minuto e 55 secondi. Il miglior tempo del ravennate è infatti pari a 1'56.289.

Ancora Italia in settima posizione, con Michele Pirro buon settimo (+1.905), ed autore anche di una brutta caduta al Curvone Estoril, fortunatamente senza conseguenze per il pilota. Ottava posizione per Chaz Davies (+2.693) davanti al sostituto di Leon Camier, Philippe, grande specialista del circuito per il suo "background" Endurance. Questo però non ha escluso il portacolori Suzuki da una caduta al tornantino Adelaide, che ha comportato una bandiera rossa a 50 secondi dal termine della sessione, decretando la fine ufficiale delle prove. Una caduta dovuta anche ai numerosi strati di resina presenti in quel punto, utilizzati per arginare e sistemare l'asfalto, con un grip identico a quanto mostrato dall'asfalto in condizioni di asciutto, ma più viscidi in condizioni di bagnato.

Gli altri italiani: decima posizione per Lorenzo Lanzi (+2.992), 13esima per Michel Fabrizio (+3.830), 16esima per Fabrizio Lai (+6.056), 18esima per Federico Sandi (+6.321) e 19esima per Vittorio Iannuzzo (+9.226).



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