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MotoGP, Marquez 'licenzia' la squadra italiana

"Il mio 'dream team' è con il vecchio gruppo. Voglio avere una famiglia attorno a me"

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Si attendono cambiamenti nella squadra di Marquez per il prossimo anno, che diventerà un po’ meno italiana e sempre più spagnola. Quando Marc è passato in MotoGP avrebbe voluto già portare con sé il proprio team per accompagnarlo nella propria avventura. “Ma mi aveva consigliato di affidarmi a una squadra esperta ed effettivamente mi è stata di aiuto” ammette Marc, che però non ha abbandonato mai quella sua idea.

Santi Hernandez e Carlos Liñan sono già al suo fianco e nel 2014 arriveranno anche il telemetrista Hugo Bucher, Javier Ortiz e Jordi Castilla, che attualmente lavorano con suo fratello Alex. “Ma non si arrabbierà, quella era la mia squadra”. Per fare spazio a loro, usciranno dai ranghi il capomeccanico Bruno Leoni, Giulio Nava e Filippo Brunetti, mentre rimarranno Roberto Clerici, Andrea Brunetti e Carlo Luzzi. “Non li lasceremo a piedi – assicura il team principal Livio Suppo – Stiamo studiando dove impiegarli”.

Se ne andrà una bella fetta della ex squadra di Stoner, quella portata via da Casey alla Ducati, uno degli artefici del ritorno alla vittoria nel Mondiale della Honda. Un gruppo che ha sempre fatto gola a molti e adesso messo da parte. “Non metto in dubbio la loro professionalità – si affretta a sottolineare Marquez – ma anche quelli che li sostituiranno lo sono altrettanto. Glielo avevo promesso che sarebbero tornati con me, è quello il mio ‘dream team’. Una sorta di famiglia. Non sono insoddisfatto del lavoro dei miei attuali tecnici, non c’è una motivazione particolare per questo cambio, è solo una questione di sensazioni”.

Forse non è il modo più elegante per dimostrarlo, ma Marquez con questa richiesta ha fatto vedere quanto sia importante per e in Honda. Tre tecnici sono messi alla porta senza esitazione e forse questo è il primo passo per il rinnovo del contratto dopo il 2014. “Di quello proprio non abbiamo ancora parlato, c’è tempo – glissa il piccolo diavolo – Ma certamente apprezzo tanto che Honda abbia esaudito questo mio desiderio”.

La prima guida HRC non è solo veloce in pista ma anche molto intelligente nelle sue mosse. Questa è la prima, un mago in pista e sulla scacchiera.

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