Tu sei qui

MotoGP, Audi, occhi puntati su Ducati per il futuro

In attesa di conoscere le condizioni di Spies, la possbilità di tre D16 PR per il 2014


È un momento delicato per Ducati ed è sotto gli occhi di tutti. Il cambio di rotta di quest’anno, con l’addio di Rossi e Preziosi e l’arrivo di Dovizioso e Gobmeier non ha dato i risultati sperati. Anzi, direbbero i maligni, non ha dato alcun risultato. Mentre i giapponesi continuano a progredire sempre più rapidamente, gli uomini di Borgo Panigale sembrano rimanere fermi. I piloti ci stanno mettendo la faccia e il Dovi è bravo a reggere in prima linea il peso di colpe non sue. A Borgo Panigale intanto il clima è difficile, in attesa di una ristrutturazione del reparto corse che tarda ad arrivare.

Gli occhi sono puntati su Bologna, anche quelli di Audi, il gigante che ha voluto il gioiello rosso alla sua corte ma che fino a ora sembra essersene disinteressato. In un anno e mezzo, gli uomini di Ingolstadt non sono mai stati troppo presenti, ma ora l’attenzione è aumentata. Non ancora da un punto di vista tecnico, ma il nuovo padrone sta incominciando a fare sentire la sua voce. Un fatto che non può che essere positivo, considerato che per risalire la china ormai servono cambiamenti drastici. Quelli che Dovizioso afferma si stiano preparando, ma che al momento non si possono ancora rivelare. Le tante reticenze la dicono lunga su un ambiente che è ancora in cerca di una guida, ma in cui Audi sta cercando di mettere ordine.

Per il prossimo anno, i piani, stando a quanto dice Gobmeier, sono chiari: un primo prototipo della nuova Desmosedici arriverà a Valencia, poi nei test invernali in Malesia i successivi sviluppi, fino a vedere un Qatar la moto definitiva. I piloti della squadra ufficiale sono decisi, Andrea e Cal, e adesso ci si sta muovendo per sistemare il team Pramac e per, eventualmente, affidare le attuali D16 a un team esterno come farà Yamaha con Forward, che correrebbero con le specifiche “non-factory”, cioè centralina unica e 24 litri di benzina.

Ben SpiesPer quanto riguarda Pramac, tutto ruota intorno a Spies. Carta canta e Ducati intende rispettare il contratto firmato dall’americano. Il dubbio, che permane, è su quali siano le condizioni fisiche del texano. Ben ha patito infortuni seri e non è ancora chiaro quali possano essere le conseguenze. In altre parole, se lo statunitense potrà tornare a guidare una MotoGP come prima. Se la risposta sarà affermativa troverà ad attenderlo ai box una Desmosedici, altrimenti si prospettano altri cambiamenti. Come la possibilità di schierare solo tre moto ufficiali (per Crutchlow, Dovizioso e Iannone) e una quarta in versione ‘Produtcion Racer’.

E non potrebbe essere la sola, perché i contatti tra Bologna e il team Iodaracing di Giampiero Sacchi sono in fase avanzata. La squadra ternana riceverebbe, se avrà il supporto economico adeguato, due Desmosedici di questa stagione, con il supporto dell’azienda per adattarle alla nuova elettronica. La stessa strada scelta da Yamaha, appunto, una sorta di ‘esperimento’ per valutare le prestazioni della moto in una configurazione che garantirebbe, oltre che 4 litri di carburante in più, anche l’utilizzo della gomma posteriore super morbida. La situazione è in continuo evolversi e molto ruota anche sulle novità che arriveranno dal Texas, ma le possibilità di vedere in posta delle D16 PR sono alte.

Intanto si aspetta l’arma della riscossa e a Silverstone era nei box Ulrich Hackenberg, l’uomo che ha preso il posto di Duerheimer in Audi. Non un semplice manager, ma un ingegnere che ha ristrutturato la direzione tecnica di Rolls Royce Bentley e che è stato responsabile tecnico per modelli quali Audi 80, A3, A4 e TT. Una presenza discreta, ma che dimostra come ai ‘piani alti’ si stiano preoccupando del futuro della Rossa. L’attesa potrebbe stare per finire.

Articoli che potrebbero interessarti